La professoressa Cosima Baldari, autrice della ricerca insieme al professor Rappuoli, spiega la scoperta fatta a Siena che può cambiare la lotta alla pandemia

E’ una scoperta sensazionale, che potrebbe avere un impatto considerevole nella lotta al Covid, quella fatta dall’Università di Siena e dal Biotecnopolo. La collaborazione tra il team della professoressa dell’Unisi Cosima Baldari e quello del professor Rino Rappuoli ha svelato il meccanismo grazie a quale il virus riesce ad oltrepassare la sorveglianza del sistema immunitario. Per quanto questa ricerca sia potenzialmente rivoluzionaria, si tratta di un processo non semplice da comprendere per i non addetti ai lavori, per questo la Gazzetta di Siena ha contattato la professoressa Baldari.

“I linfociti citotossici servono per identificare le cellule infettate da un virus e ucciderle e questo ci permette, insieme agli anticorpi, di resistere alle infezioni virali – spiega la professoressa -. I virus, come l’epatite C e dell’HIV, spesso cercano in qualche modo di bloccare la funzione dei linfociti citotossici, in modo tale da poter propagare l’infezione. Abbiamo pensato che anche il Covid avesse dei sistemi per disattivare queste cellule citotossiche e potesse essere mediato in qualche modo dalla proteina spike. Questo è il fattore del Covid che permette l’infezione legandosi con la molecola Ace-2, che lo veicola nelle cellule delle vie respiratorie. Abbiamo rilevato che le cellule citotossiche producono l’ace-2. Quando la molecola entra in contatto con spike, perdono la capacità di uccidere le cellule infette. Spike interagisce con la proteina ace-2 sulla superficie delle cellule citotossiche sopprime la loro capacità di uccidere le cellule infettate“.

Questa scoperta può tornare utile per capire i meccanismi con i quale il virus induce la patologia: “Anche se il virus si manifesta a livello respiratorio, stanno emergendo una serie di manifestazioni ampissime – spiega la professoressa Baldari -, a livello renale, gastrointestinale, sensoriale ed altre ancora. Tanti effetti, che compromettono alcune funzioni dopo la guarigione, non si spiegano solo con una patologia respiratoria. Quindi meglio si capisce quali sono i fattori che sono alla base di queste manifestazioni e meglio si piò intervenire”.

Un grande risultato insomma, figlio del lavoro di squadra: “Con il professor Rappuoli ci conosciamo da tanto – racconta la professoressa -, siamo entrambi titolari di progetti europei e volevamo trovare un punto di interazione. Abbiamo avviato questa ricerca senza elementi, non si sapeva nulla. In pochi mesi siamo riusciti a concludere una grossissima fetta del lavoro e a pubblicarlo su una rivista molto prestigiosa, il merito è dei nostri giovani collaboratori che ci hanno messo tanto impegno. Ci sono altre cellule del sistema immunitario che sono potenziali bersagli del virus e stiamo focalizzando le nostre ricerche su queste”.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui