Il professore di sanità pubblica e fondatore di Vismederi Emanuele Montomoli a “Si fa per scherzà”: “Il tasso di mortalità resta basso”

“Per il vaccino ci vorrà ancora tanto tempo, soprattutto per averlo a disposizione in Italia. Penso all’estate 2021. La percentuale di positivi non è aumentata, ragioniamo sui dati veri”. Ospite di “Si fa per scherzà”, il format del mercoledì sera di Gazzetta di Siena, il professore di sanità pubblica Emanuele Montomoli, fondatore di Vismederi, ha parlato della situazione dell’epidemia Coronavirus.

“Briatore? – ha detto Montomoli – Lo rispetto come imprenditore, poi c’è un rispetto della privacy anche alla base del buon giornalismo. Per quello che penso io non sappiamo quanti siano i Covid positivi, abbiamo forse adesso un percezione un po’ più realistica rispetto all’inizio della pandemia, quando vedevano solo al punta dell’iceberg. E’ tutto derivato da un numero più elevato di tamponi. E’ possibile che di positivi ce ne siano tanti altri, semplicemente perché asintomatici e che quindi non rientrano nei sistemi di screening che sono stati attivati. Quando c’è una epidemia di influenza lo sappiamo quanti e chi sono i positivi? Qui è esattamente la stessa cosa”.

La percentuale dei positivi non è aumentata – ha spiegato – , è aumentato il numero dei positivi perché si sono andati a cercare. Siamo sempre all’uno per cento dei positivi, se aumentiamo ancora di più i tamponi, cioè invece di 80mila facciamo 800mila tamponi, aumenterà il numero totale, ma il tasso di positività rimarrà sempre l’uno per cento. Il numero assoluto va visto, ma dal punto di vista epidiemologico è importante la percentuale“.

“Qualcuno mi dice che questo tasso all’inizio era maggiore – ha chiosato ancora Montomoli – Ma è normale, venivano tamponati solo soggetti gravi, la percentuale era elevata. Adesso i tamponi sono diffusi, ma la percentuale è sempre quella. I numeri sembrano ormai consolidati. Secondo me siamo all’uno per cento di italiani positivi, ovviamente poi c’è un accumulo, quindi siamo a 3-4 per cento di italiani che ormai sono protetti perché hanno avuto il virus”.

Rimane basso, secondo Montomoli, anche il tasso di mortalità. “Carta canta – ha affermato – parliamo di dati. Il tasso di mortalità del Covid oggi si attesta attorno al due, massimo tre per cento, un tasso di mortalità come quello dell’influenza stagionale, non certo preoccupante. Ripeto, questi sono numeri. Non dico che vada sottovalutato, ma bisogna ragionare su numeri solidi e reali”.

“Secondo me qualche scienziato – ha proseguito – cerca un po’ di visibilità, ma non parlo di complottismo: figuriamoci se chi produce vaccini rischia di mettere la faccia su qualche singolo scienziato. Le elezioni? Non possiamo rimandarle, è un diritto democratico, ci sono modi per gestire le epidemie. Le scuole? Non possiamo rimandare anche il diritto all’istruzione, che è un diritto al pari del diritto alla salute: è un rischio che dobbiamo correre, senza rimandare ulteriormente le lezioni. Si possono isolare cluster eventuali, far portare le mascherine eccetera”.

“Il vaccino? – ha concluso Emanuele Montomoli – Anche noi come Vismederi partecipiamo a studi clinici. Secondo me ci vorrà l’estate del 2021 per avere una vaccino disponibile, non dico per la registrazione, quella arriverà prima, ma per avere 8 miliardi di fiale di vaccino. Poi c’è un’altra questione: qualora dovesse arrivare un vaccino bisognerà capire dove. Se, come pare, il primo sarà quello statunitense, saranno gli Stati Uniti ad averlo per primi, poi i paesi che riusciranno a stringere accordi commerciali con gli Stati Uniti. Non credo che l’Italia sia nella posizione e nella condizione di avere contratti migliori di tanti altri”.

La puntata integrale di “Si fa per scherzà”.

https://www.youtube.com/watch?v=_LGYth_nD78

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