Via libera dalla giunta regionale allo schema di avviso per il conferimento da parte delle Asl di incarichi a tempo determinato per la presa in carico dei pazienti domiciliari affetti da Covid-19 nell’ambito delle Uca (Unità di continuità assistenziale).

L’atto, proposto dall’assessore al diritto alla salute e sanità, che ha ringraziato le organizzazioni sindacali della medicina generale e le Asl per la proficua collaborazione e per l’ottimo clima di lavoro, è infatti un primo passo verso l’istituzione delle Uca, in linea con quanto previsto dal decreto ministeriale 77 del 2022, che si concretizzerà congiuntamente al processo di riorganizzazione dell’attività di assistenza primaria a ciclo orario (continuità assistenziale), in cui ci saranno medici a ciclo orario con compiti analoghi.

Le Uca (unità di continuità assistenziale per la gestione e il supporto della presa in carico di persone, o di comunità, che versano in condizioni clinico assistenziale di particolare complessità e che comportano una comprovata difficoltà operativa) possono essere considerate un’evoluzione delle Usca, attive durante l’emergenza Covid, la cui esperienza si è conclusa a fine giugno come disposto a livello nazionale.

Vengono attivate dal medico di scelta, o da altro medico che prende in carico il paziente in caso di impossibilità alla presenza del medico di fiducia, e svolgeranno le specifiche attività secondo precise procedure. I medici delle Uca saranno dotati di ricettario del servizio sanitario nazionale e dei necessari dispositivi di protezione individuale, nonché di strumenti diagnostici di primo livello e avranno una remunerazione consona ai compiti aggiuntivi previsti.

A oggi, la Toscana è tra le prime Regioni ad avere avviato e concretizzato una simile iniziativa per non disperdere l’esperienza e le competenze delle Usca, fondamentali durante l’emergenza sanitaria, ma soprattutto per rafforzare la continuità assistenziale, sostenendo la nascita delle Uca, previste appunto dal nuovo modello nazionale di assistenza territoriale.

Irene Chiti
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