“In una situazione come questa è sbagliato sospendere il bonus psicologo o alla didattica a distanza”

Sono state delle vacanze di Natale a dir poco complicate, contrassegnate da contagi, disagi per i tamponi, quarantene, Green Pass bloccati. Tutte situazioni che hanno causato un aumento vertiginoso di ansia, stress e paura in tutti noi. Eppure, il Governo, nell’ultima legge di bilancio, ha deciso di sospendere il ‘bonus psicologo’, una decisione che ha scatenato numerose polemiche.

“In Italia si dà poca importanza alla salute mentale – afferma la psicologa senese Carla Fineschi -. Quando iniziai a lavorare le persone pensavano che dallo psicologo ci andassero solo i ‘folli’, ora c’è un ricorso maggiore. Tuttavia nelle istituzioni il ricorso ad un supporto emotivo viene considerato come se fosse una spesa aggiuntiva, anche se in realtà ci comporterebbe una decrescita della spesa sanitaria, basti pensare a quante persone vanno in pronto soccorso perchè somatizzano o hanno attacchi di panico. Si preferisce quindi non mettere risorse nella psicologia, anche se ci ritroviamo ad avere tante persone che hanno bisogno di aiuto, soprattutto in questa fase, dove anche le compensazioni all’insoddisfazione, come il calcetto o la serata in discoteca, sono venute meno“.

La psicologa Carla Fineschi

Una scelta che arriva quindi in un momento sbagliato: “Passare le feste in questo modo è traumatico – continua la dottoressa Fineschi -, Natale è una consuetudine importante dal punto di vista emotivo. Adesso si sta creando un vero e proprio circuito negativo. All’inizio la gente era più motivata, nel 2020 c’era la speranza che tutto questo finisse presto. Invece non è così e le persone si sentono scoraggiate. Gli anziani continuano ad essere isolati ed impauriti, nelle Rsa c’è una grossa risonanza, perchè sono persone che non vedono per mesi i loro cari. Poi ci sono gli adolescenti che per due anni hanno dovuto rinunciare alla socialità con i loro coetanei, ed infine i bambini, che hanno uno sviluppo sensoriale, di contatto, che viene perso totalmente. E’ difficile interpretare i bambini, danno segnali meno visibili rispetto agli adolescenti, che invece hanno attacchi di panico e effetti depressivi”.

In questi giorni tra l’altro si sta parlando di un possibile ritorno alla didattica a distanza, un’ipotesi che ha portato ad una petizione per evitarla da parte dell’Ordine degli psicologi della Toscana: “Sono d’accordo i miei colleghi – prosegue Carla Fineschi -, perchè la dad non risolve i contagi, ma anche se lo facesse, il prezzo da pagare sarebbe troppo alto. I ragazzi si isolano ulteriormente e così ricorrono ad internet e ai messaggi, una pratica che spesso condanniamo, ma che al momento non vede altre alternative. Nel complesso la dad è sotto stimolante. Ho visto che le scuole si sono organizzate molto bene attraverso gli ascolti degli studenti e dei genitori, ma potrebbe non bastare”.

Ma cosa si può fare allora per affrontare un momento così difficile come quello della pandemia? “Biosgna trovare delle attività in solitudine che ci possano aiutare – spiega la dottoressa Fineschi -. La cosa migliore è usufruire dei supporti che ci vengono dati, trovando nel frattempo delle attività che ci spingano alla riflessione e all’introspezione. Dobbiamo trovare il trasformare un evento terribile come la pandemia in qualcosa in positivo”.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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