La provincia di Siena ha al momento la migliore situazione della Toscana per il rischio Covid: lo dicono i dati dell’Ars

La Provincia di Siena ha, al momento, la migliore situazione della Toscana per il rischio Covid. Lo dicono i dati forniti da Ars e riportati dal quotidiano La Repubblica.

Secondo i dati riportati in provincia di Siena il rischio è classificato come “zero”. La rilevazione dell’Ars combina l’incidenza settimanale (sopra o sotto i nuovi casi per 10mmila abitanti con la variazione percentuale dei casi rispetto alla settimana precedente (maggiore o minore del 50 per cento). In questo modo si arriva a calcolare il rischio epidemico a seconda delle zone in cui è stata divisa la regione Toscama.

Per il territorio di Siena (capoluogo e i nove comuni limitrofi) il tasso di incidenza è pari a 159 e una variazione del 14%.

Nella zona Val di Chiana e Val d’Orcia il rischio è zero, tasso d’incidenza di 144 e variazione pari al 35%. Situazione più complicata nell’Alta Val d’Elsa, dove il rischio è pari a 1, ed è più’ alta l’incidenza, che arriva a 237, anche se la variazione registrata è dello 0%.

Siena, nelle statistiche dell’Ars e dai dati della protezione civile, registrate fino a ieri sabato 31 ottobre, è la seconda provincia meno colpita dal coronavirus dopo Grosseto. I positivi totali attualmente sono 1968 mentre il numero delle vittime è pari a 37.

A livello regionale la situazione è più complciata ancora. Se i ritmi di crescita dei contagi, dei ricoveri e dei decessi dovessero mantenersi in linea con quelli osservati nelle ultime settimane, in Toscana “prevediamo di raggiungere entro circa una settimana i livelli di ospedalizzazione raggiunti al culmine della prima ondata di marzo-aprile, pur con numeri di terapia intensiva occupata più contenuti”. E’ quanto si legge nel report pubblicato dagli esperti dell’Agenzia regionale di sanità (Ars). Al 30 ottobre, precisa Ars, in Toscana sono 1.160 le persone ricoverate, di cui 153 in terapia intensiva, a fronte delle 1.437 ospedalizzate nel momento di picco segnato il 2 aprile scorso (di cui 297 in terapia intensiva). Nella settimana dal 24 al 30 ottobre i ricoverati sono aumentati di 504 unità, di cui 71 in terapia intensiva. La settimana prima l’incremento era stato di 297 unità.

L’aumento dei ricoveri, si afferma sempre nel report, va di pari passo con l’aumento dell’età media dei positivi, passata da 40,6 anni a inizio settembre a 44,7 anni, con uno aumento di contagi tra ultrasessantenni dovuto anche all’emersione di focolai nelle Rsa. Infine, rispetto al periodo di relativa assenza dalla fine di giugno a settembre, nelle ultime settimane anche i decessi mostrano un trend in crescita. Nella settimana dal 24 al 30 ottobre sono stati 83, rispetto ai 50 della precedente e ai 14 di due settimane fa. “La crescita della curva dei decessi – sottolinea Ars – segue con una latenza di circa 15 giorni quello della curva dei contagi e dei ricoverati”.

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