Arrivano i contributi, ma la situazione resta complicata

Dalla Regione Toscana arriva un segnale forte di aiuto alle aziende che hanno subito i maggiori danni economici legati alle restrizioni imposte dal Governo per limitare i contagi da Covid-19. La Regione ha infatti annunciato l’arrivo di un bando per riconoscere indennizzi a ristoranti e bar che hanno subìto una riduzione del fatturato di almeno il 40% da gennaio a novembre. Al bando potranno accedere anche pasticcerie, imprese di catering, locali notturni e da ballo. Una forma di sostegno economico che si aggiunge a quelle stanziate dal Governo e che è stata accolta con entusiasmo da Confcommercio e Confesercenti, che da settimane seguono i tavoli istituzionali in Regione.

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Nessun click-day: bando a graduatoria

“La nostra soddisfazione” commenta Valter Fucecchi, direttore di Confesercenti Siena “è legata al fatto che si tratta di un bando studiato con le associazioni e risponde a uno dei cinque punti per le imprese che abbiamo sottoposto alla Regione alcuni giorni fa”. L’aspetto più apprezzato dalle associazioni di categoria in merito a questo bando regionale, che uscirà intorno all’11 gennaio, è che non sarà un bando a sportello. “Verranno evitati i click-day” commenta Fucecchi “dando la possibilità di creare una graduatoria che individui le imprese che hanno visto ridurre drasticamente i propri fatturati”. “Inoltre” aggiunge Fucecchi “il bando si riferisce agli incassi persi per le aziende nel periodo tra gennaio e novembre, e non in riferimento ai singoli mesi. Occorrono degli indennizzi per i danni che derivano da fattori esterni e del tutto indipendenti dalle responsabilità degli esercenti. Ci auguriamo che anche a livello nazionale verranno intraprese iniziative simili”.

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I cinque punti per le imprese

L’iniziativa lanciata da Confesercenti e Confcommercio di tutta la Toscana si chiama “5 punti per la sopravvivenza delle imprese commerciali” ed è stata discussa con il presidente della Regione, Eugenio Giani, la scorsa settimana. “Durante l’incontro della scorsa settimana” racconta Fucecchi “abbiamo presentato l’accordo sottoscritto insieme con Confcommercio che si basava su 5 punti. Abbiamo chiesto un tavolo di confronto permanente sui settori del turismo e della ristorazione, fortemente colpiti dalle restrizioni per il contenimento dei contagi, e abbiamo chiesto alla Regione di attivarsi per favorire indennizzi alle attività commerciali che non hanno potuto lavorare in questi mesi. Inoltre, abbiamo chiesto la cancellazione di ogni forma di imposizione fiscale relativa al 2020 e l’applicazione dei rating bancari riferiti al 2019. Infine, abbiamo chiesto una moratoria di 3 anni per gli sfratti commerciali e la rinegoziazione dei canoni di locazione su parametri adeguati all’attuale situazione”.

“Durante quell’incontro (svoltosi martedì 15 dicembre, ndr) abbiamo chiesto anche l’immediato passaggio alla zona gialla, o comunque un provvedimento che consentisse anche i pubblici esercizi di lavorare” aggiunge Fucecchi. A parte quest’ultimo punto, sulla quale la Regione non ha potuto scavalcare le decisioni del Ministro della Sanità, “la Regione si è impegnata a sostenere le nostre richieste ed ha provveduto a stanziare 20 milioni di euro per il bando che uscirà subito dopo le feste”.

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Ancora molto da fare per sostenere le aziende

Tuttavia, come sostiene Fucecchi “le risorse finora stanziate dal Governo e quelle aggiuntive dalla Regione non sono sufficienti per sostenere le attività commerciali che sono state più penalizzate”.Chi ha potuto lavorare solo 3 o 4 mesi su 12″ commenta Fucecchi “non riuscirà a far fronte agli impegni di un intero anno. Occorre tenere in considerazione l’annata e i mancati incassi, partendo da lì per calcolare l’indennizzo. Anche le banche dovranno tenerne conto, per questo chiediamo che le nostre imprese siano valutate con i rating del 2019, nel periodo in cui potevamo lavorare e non in questo disgraziatissimo 2020”.

La situazione rischia di degenerare tra qualche anno, quando l’economia ripartirà dopo il Covid e le attività commerciali che quest’anno, per sopravvivere, hanno richiesto i finanziamenti garantiti dallo Stato, dovranno iniziare a pagare diverse rate. “Il rischio” sottolinea Fucecchi “è che quando tutto ripartirà le aziende non riusciranno a far fronte agli impegni presi in questi mesi”.

A gravare ulteriormente sugli oneri degli esercenti, inoltre, c’è l’adeguamento necessario per la lotteria degli scontrini, che inizierà ufficialmente il 1 gennaio, quando tutta Italia sarà zona rossa. Bar e ristoranti saranno chiusi, così come molte altre attività commerciali e pubblici esercizi. “Abbiamo chiesto ancora una volta di rimandare l’entrata in vigore della lotteria degli scontrini” dice Fucecchi “perché un’azienda che in questo momento cerca di rimanere aperta non può avere come priorità l’adeguamento dei propri sistemi di cassa per consentire ai propri clienti di partecipare”. “Sembra l’ennesima prova” conclude Fucecchi “del fatto che non ci si renda conto della reale situazione delle aziende. Il Governo deve intervenire subito e in modo concreto e deve rinviare la lotteria degli scontrini di qualche mese, consentendo alle aziende di adeguarsi e di poter sostenere altri costi”.

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