Il gruppo No Vax R2020 è tornato a Siena, questa volta in Piazza Salimbeni: “Viviamo in una dittatura sanitaria”

Il gruppo R2020 ha manifestato questo pomeriggio in Piazza Salimbeni contro quella “dittatura sanitaria” che vige secondo loro nel nostro paese da ormai un anno. “La dittatura sanitaria consiste in una serie di norme che non hanno senso dal punto di vista medico scientifico – spiega uno degli attivisti del gruppo – che vanno a togliere quei diritti di lavoro e di assembramento che vengono riconosciuti dalla nostra costituzione. Stiamo vivendo una restrizione delle nostre libertà e una distruzione economica del paese”.

Non sono moltissimi, va detto, ma le loro idee sono ostinate e decisamente controcorrente: “Non è una pandemia perché i dati che ci mostrano le stesse istituzioni, l’Istat, dimostrano come la mortalità sia molto bassa e sia concentrata persone che hanno gravissime patologie pregresse, mentre in molti altri casi hanno dimostrato che si può guarire”.

Secondo gli attivisti di R2020 le cure in ospedale non solo sono state fallimentari, ma si sono rivelate perfino dannose: “Molti medici di base hanno hanno dichiarato il Covid si può guarire con cure domiciliari, mentre le cure negli ospedali hanno prodotto più vittime di quelle che ci potevano essere“.

E ovviamente non mancano le bordate contro il vaccino: “E’ un prodotto sperimentale – spiega sempre l’attivista di R2020 – che non è mai stato testato sull’uomo o sugli animali in modo accurato, quindi ha saltato tutta una serie di passaggi fondamentali per capire se questi medicinali producono danni di più gravi di quella che è la malattia, ci sono tante controindicazioni, in alcune nazioni è stata bloccata l’erogazione del vaccino. Stanno sperimentando sulla popolazione un nuovo tipo di medicinali”.

Inoltre, secondo i membri di questo movimento di protesta, il Covid può essere curato benissimo con poche semplici medicine: “La necessità del vaccino non c’è – afferma un altro attivista – se vengono somministrati dei farmaci adeguati entro il terzo giorno della malattia, riescono ad impedirne l’evoluzione verso le forme gravi. Ma queste notizie sono state osteggiate, perchè ci sono degli interessi in ballo“.

Che tipo di interessi? Una domanda che sorge spontanea: “Gli interessi sono grossi, sono quelli delle case farmaceutiche. Poi si possono fare delle ipotesi, una delle quali potrebbe essere la volontà di cambiare un sistema economico. In ogni caso sono cose di questo tipo“.

Anche la mascherina, a loro avviso, è uno strumento che contiene diverse controindicazioni: “La mascherina non serve, è un prodotto di massa che ci impedisce di comunicare, è obbligatoria da marzo ma la pandemia sta andando avanti. Questo non lo dico io ma lo dicono medici eminenti come il professor Bacco e tanti altri che hanno definito la mascherina un abominio, un non sense dal punto di vista scientifico. Inoltre, in soggetti portatori di Covid può facilitare la diffusione polmonare del virus“.

“Il virus è stato creato in laboratorio!”, afferma timidamente una ragazza che preferisce non farsi riprendere. Quello che invece viene ripetuto a gran voce, anche attraverso l’uso del megafono, è che “la situazione democratica nel paese sta precipitando”.

La diffusione del Covid, si apprende dal loro manifesto, risponde ad un disegno ben preciso, che è quello di “accelerare la quarta rivoluzione industriale”, un progetto che “eliminerà 800 milioni di posti di lavoro per sostituirli con macchine digitali”.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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