Gli asili nido sono tra le poche strutture, insieme alla scuola primaria e a quella dell’infanzia, che sono rimasti aperti anche da quando la Toscana è diventata zona rossa

Strutture indispensabili per i genitori che lavorano e prima vera occasione di distacco dei bambini dalla loro famiglia. Gli asili nido sono tra le poche strutture, insieme alla scuola primaria e a quella dell’infanzia, che sono rimasti aperti anche da quando la Toscana è diventata zona rossa. Gestire i bambini piccoli, talvolta di pochi mesi, con tutte le precauzioni richieste dai protocolli anti-contagio non è sicuramente semplice per le educatrici, per non parlare dei bambini che passano dal caldo ambiente familiare a un ambiente esterno fatto di mascherine, gel igienizzante e visiere. Fortunatamente i bambini hanno dimostrato di avere un grande spirito di adattamento.

Gli asili nido sono presenti in modo capillare su tutta la provincia di Siena e il personale ha adottato tutte le misure necessarie per rendere l’ambiente sicuro e allo stesso tempo confortevole. Due educatrici, E.P. dell’asilo nido comunale “Aquilone” di Colle di Val d’Elsa e M.S. dell’asilo nido comunale “Il Cucciolo” di Monteriggioni ci raccontano la loro esperienza. Entrambe le strutture accolgono bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni, preparandoli per la scuola dell’infanzia.

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Il rientro a “scuola” a settembre

L’asilo nido non rientra nella scuola dell’obbligo, ma molti genitori decidono di mandarvi i propri figli, principalmente per esigenze lavorative, ma anche per prepararli alla scuola e all’inserimento nella società. Come tutte le altre scuole, tuttavia, i nidi sono rimasti chiusi durante il lockdown della scorsa primavera. Al momento della riapertura sono stati riorganizzati gli ingressi, le classi e tutti gli spazi delle strutture. “L’organizzazione per la riapertura” racconta E.P. del nido “Arquilone” di Colle “è iniziata a luglio insieme al gruppo di lavoro delle educatrici, delle ausiliarie, della coordinatrice pedagogica e dell’amministrazione comunale”.

Modalità di ingresso e uscita negli asili nido

L’organizzazione ha riguardato perlopiù le modalità di ingresso dei bambini, che in questa fascia d’età spesso non camminano o non sono ancora del tutto autonomi e hanno bisogno di essere lasciati direttamente all’educatrice. “Grazie agli ampi spazi della nostra struttura” racconta E.P. del nido comunale di Colle “siamo riusciti ad organizzare il servizio educativo rispettando le disposizioni e le linee guida ministeriali e regionali relative al Covid”.

“Le tre sezioni del nostro nido” aggiunge E.P. “sono diventate ‘sezioni bolla’, nelle quali i bambini hanno contatti solo con i compagni e le educatrici della propria sezione. Per evitare contatti con gli altri bimbi abbiamo creato un ingresso per ogni sezione visto che precedentemente due sezioni condividevano lo stesso ingresso alla struttura. Gli orari di entrata sono stati scaglionati per evitare gli affollamenti e ogni genitore/accompagnatore è tenuto a entrare singolarmente. Inoltre abbiamo chiesto ai genitori di registrarsi con nome e cognome sia in entrata che in uscita, in modo da tracciare le persone che ogni giorno accedono alla struttura”.

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Anche il nido comunale di Monteriggioni ha previsto una riorganizzazione degli ingressi e di “gruppi bolla”. “Avendo un giardino molto grande” racconta M.S. del nido comunale di Monteriggioni “abbiamo previsto ingressi separati per i medi e i grandi (l’asilo è organizzato in tre sezioni a seconda dell’età, ndr). Quello dei piccoli è l’unico gruppo che entra dentro la struttura dall’ingresso principale, per facilitare le famiglie considerando che sono bambini che non camminano ancora. Le sezioni dei medi e dei grandi accedono dal giardino direttamente alla propria sezione. Non ci sono scambi tra bambini di sezioni diverse e tra le educatrici. Ognuno rimane nella propria ‘sezione bolla’ e devo dire che funziona abbastanza bene. Stessa cosa vale per l’uscita”.

Asili nido e misure anti-contagio

Le misure anti-contagio adottate negli asili nido sono molto precise e valgono per educatrici, bambini e genitori. “Tutti gli adulti presenti all’interno del nido utilizzano le mascherine FFP2 durante tutta la giornata” spiega E.P. del nido comunale di Colle. “Noi educatrici ci laviamo spesso le mani o le igienizziamo con gli appositi gel. Laviamo le mani anche ai bambini in diversi momenti della giornata: lavarsi le mani prima e dopo i pasti è diventata in questi mesi una routine consolidata. Oltre alle pulizie ordinarie, quando l’asilo è chiuso, viene utilizzato un apposito macchinario per la sanificazione delle superfici fornito dal Comune. La sanificazione viene eseguita in vari momenti della giornata e quando se ne presenta la necessità”.

Sanificazione è la parola d’ordine anche al nido “Il Cucciolo” di Monteriggioni. “Sanifichiamo tutto” racconta l’educatrice M.S. “dalle superfici ai bagni in vari momenti della giornata. Il bagno viene sanificato ad ogni cambio di pannolino. Ci sono poi dei momenti nell’arco della giornata in cui sanifichiamo tutto. Inoltre ci accertiamo che i bambini al momento dell’ingresso siano in buona salute e rispettiamo alla lettera tutte le norme regionali”.

Inserimento al nido al tempo del Covid

Il momento forse più delicato quando si decide di mandare il proprio figlio al nido è l’inserimento. Si tratta del primo vero distacco del bambino dai genitori, dall’ambiente familiare. In situazioni normali l’inserimento al nido prevede la presenza di un genitore per alcune ore all’interno della classe, per procedere poi a un graduale distacco dal bambino. Una procedura che quest’anno ha dovuto subire qualche variazione, pur nel rispetto dei naturali tempi di ambientamento del bambino.

“Quest’anno” spiega E.P del nido comunale di Colle “il genitore del bimbo nuovo è rimasto in sezione con un’educatrice solo il primo giorno e gli altri bambini frequentanti non erano presenti, per non far entrare in contatto il genitore con il resto della sezione. Il bimbo nuovo accompagnato dal genitore si è trovato quindi ad esplorare la sezione senza la presenza dei suoi futuri compagni, situazione straordinaria rispetto alla quotidianità del nido. Dal secondo giorno il bambino ha fatto ingresso in sezione senza il genitore e ha trascorso il tempo stabilito insieme all’educatrice e agli altri bimbi. In ogni caso abbiamo rispettato i tempi di ambientamento di ogni bambino, in modo da farlo abituare alla nuova routine del nido”.

Il nido comunale “Il Cucciolo” di Monteriggioni ha cercato di mantenere le stesse modalità di ambientamento degli scorsi anni, con le dovute precauzioni. “Abbiamo cercato di sfruttare il più possibile l’esterno quando il tempo lo permetteva” racconta l’educatrice M.S. “Lo spazio esterno, ampio e areato, ha consentito di mantenere le distanze tra il genitore del bambino da inserire e gli altri bimbi, con i quali non doveva entrare in contatto. Le tempistiche degli ambientamenti, però, sono rimaste invariate, con la presenza del genitore per i primi 2/3 giorni e il distacco progressivo e graduale. Abbiamo sempre dato al bimbo il tempo giusto per ambientarsi”.

Il rientro dei bambini dopo il lockdown negli asili nido

I bambini che già frequentavano il nido lo scorso anno si sono scontrati con la difficoltà di dover riprendere una certa routine dopo aver trascorso diversi mesi a casa. Il rientro in questo caso può essere traumatico, specie per i bambini meno estroversi e più inclini all’ambiente casalingo. La reazione non è stata per tutti uguale. “La reazione al rientro è stata diversa per ogni bambino” racconta M.S. del nido comunale di Monteriggioni. “I mesi a casa sono stati tanti e sono mancati i contatti con gli altri bambini. Piano piano, però, i bimbi hanno ripreso le loro abitudini. Qualcuno ha avuto bisogno di un po’ più di tempo per riambientarsi e noi glielo abbiamo dato”.

“Il rientro è stato graduale come negli scorsi anni” racconta E.P. del nido comunale di Colle. “Alcuni bambini inizialmente hanno mostrato qualche difficoltà a staccarsi dalla mamma o dalla figura di riferimento dopo un periodo così lungo trascorso insieme alla famiglia e a riabituarsi ai ritmi del nido. Tuttavia, durante la lunga pausa di attività in presenza, i bambini già frequentanti hanno avuto dei contatti con noi educatrici tramite video, con piccole attività online che abbiamo proposto”.

Protocolli anti-Covid e opportunità di gioco

Il gioco è un’attività fondamentale per tutti i bambini. Al nido i bimbi si trovano a utilizzare giochi in comune, strumenti di “lavoro” per realizzare piccoli progetti e per scoprire la propria manualità e il proprio modo di esprimersi. I protocolli anti-contagio, però, non prevedono lo scambio di oggetti tra bambini, o meglio prevedono la sanificazione di ogni oggetto prima di farlo usare ad un altro bambino. Una procedura che ostacola il lavoro, già peculiare, delle educatrici. Le quali, però, tutelano la libertà dei bambini di esprimersi e di giocare. “Igienizzavamo i giochi anche prima” racconta M.S. del nido comunale di Monteriggioni “ora ci stiamo solo molto più attente. Il nostro lavoro non è cambiato, siamo solo più scrupolose. Magari si fa più fatica, indossando una mascherina tutto il giorno, a cantare una canzone o a raccontare una storia, ma non priviamo certo i bimbi di queste attività”.

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“I bimbi in quest’anno particolare” racconta E.P. del nido comunale di Colle “devono avere le stesse opportunità di crescita, di esplorare gli spazi e gli oggetti e di fare esperienze al nido come negli scorsi anni. Anche quest’anno abbiamo organizzato la sezione con gli angoli tematici per il gioco simbolico, per la lettura, per gli incastri e costruzioni e per i materiali naturali. Per tenere sotto controllo i giochi toccati da tutti i bambini abbiamo deciso di dare una ciclicità ai giochi presenti in sezione: abbiamo messo a disposizione dei bimbi meno giochi e diamo il ricambio ogni mese. Inoltre ogni giorno vengono sanificati tutti i giochi e gli oggetti all’interno delle sezioni dalle nostre operatrici”.

L’adattabilità dei bimbi degli asili nido

Il vero punto interrogativo che riguarda la quotidianità degli asili nido in tempi di Covid, è la reazione dei bambini, che ogni giorno vengono accuditi da educatrici munite di mascherine e visiere, che possono prenderli in braccio ma evitando contatti stretti come baci e abbracci. Piccole attenzioni che, in tempi normali, rassicuravano il bimbo più inquieto o triste. Eppure, secondo l’opinione comune delle due educatrici del nido di Monteriggioni e di Colle, i bambini hanno rivelato un grande spirito di adattamento.

“L’unica paura che avevamo” racconta M.S. del nido di Monteriggioni “era proprio relativa al possibile cambiamento del nostro rapporto con i bambini. In particolare l’uso delle mascherine, che poteva limitare un po’ le nostre espressioni facciali, i nostri sorrisi. Invece i bambini hanno reagito bene, sorridono anche se noi gli sorridiamo dietro alla mascherina. Hanno imparato a leggere i nostri occhi. Dallo sguardo riescono a capire quello che gli vogliamo dire”.

“Anche in questa situazione” aggiunge E.P. del nido comunale di Colle “i bambini hanno dimostrato quante risorse hanno e quanto ci sia da imparare da loro. Noi educatrici abbiamo valutato se indossare o meno mascherine trasparenti o visiere in modo da far vedere ai bimbi la nostra faccia e le nostre espressioni. Poi abbiamo iniziato l’anno con le mascherine FFP2 e tutti i nostri dubbi sono svaniti vedendo le reazioni dei bimbi. Nessuno ha mostrato difficoltà o disagi nel non vedere totalmente la nostra faccia, anzi le nostre espressioni sono ben comprese da tutti i bimbi anche dai più piccoli“.

Asili nido: rapporto tra educatrici e genitori

Le educatrici hanno cercato di mantenere anche il rapporto con i genitori dei bambini. Il periodo del nido è molto delicato, non solo per i bambini, ma anche per i genitori, che per la prima volta affidano il proprio figlio a “estranei”. I momenti di confronto, tuttavia, non sono mai mancati in nessuna delle due strutture. “Ogni anno” racconta M.S. del nido comunale di Monteriggioni, “facciamo un incontro individuale con ogni famiglia prima degli ambientamenti, in cui si spiega un po’ la vita al nido. Quest’anno, in più, c’era la spiegazione di tutte le norme igieniche e delle precauzioni che dobbiamo prendere. Abbiamo cercato di informarli e di sensibilizzarli un po’ su tutto. Devo dire che, tutto sommato, anche il rapporto con i genitori sta andando bene”.

“Il rapporto con il genitore, purtroppo, un po’ è cambiato” racconta invece E.P. del nido comunale di Colle. “In particolare è cambiato durante l’accoglienza e la riconsegna del bimbo: cerchiamo di dare tutte le informazioni riguardanti il bambino al nido e cerchiamo di ascoltare il genitore in un lasso di tempo più ristretto rispetto a come facevamo prima. Nonostante questo abbiamo mantenuto i colloqui individuali post-ambientamento e la riunione di sezione, quest’anno tutto rigorosamente online, come momenti di condivisione delle informazioni principali fra noi e la famiglia”.

Un dato di fatto, comunque, è rappresentato dal calo delle iscrizioni al nido quest’anno in entrambe le strutture. “Non si sa a cosa sia dovuto di preciso” spiega M.S. del nido comunale di Monteriggioni “anche se qualcuno durante il colloquio iniziale ha manifestato qualche titubanza riferita a questo momento. Li abbiamo però rassicurati, perché adottiamo tutte le misure possibili per evitare il contagio”. “Quest’anno” racconta E.P. del nido comunale di Colle “è stata esaurita la lista di attesa, diversamente da quanto successo negli ultimi anni, probabilmente anche perché è stato aumentato il numero dei bambini accolti al nido, che è passato da 37 a 48. Tuttavia abbiamo riscontrato alcuni ritiri di bambini che già frequentavano lo scorso anno, causati dalla situazione Covid”.

Scegliere gli asili nido anche in tempo di Covid

Scegliere di mandare il proprio figlio al nido in questi mesi non è semplice. Chi non può farne a meno per esigenze lavorative corre il rischio, ma spesso si preferisce ricorrere alle baby sitter o ai nonni. Eppure il nido rappresenta una tappa importante per il bambino, lo prepara ad entrare nel mondo della scuola e a staccarsi dalla famiglia. “La grande forza del nido” sostiene E.P. del nido comunale di Colle “è proprio quella di fare esperienze all’interno di una comunità fin dai primi anni di vita, permette di sviluppare competenze relazionali e cognitive che non è possibile fare in altri ambienti. Stare in comunità è molto in contrasto con il momento storico che stiamo vivendo, ma dobbiamo dare ai nostri bimbi le basi per una crescita ricca di esperienze ed opportunità che il nido, e la scuola in generale, offre loro”.

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