misericordia siena @lucalozzi
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Il nuovo direttore sanitario della Misericordia di Siena Paolo Almi parla a Gazzetta di Siena di pandemia e volontariato: “Lavaggio mani, distanza e mascherina”

“Il vaccino ci salverà, ma non dimentichiamo mai le tre azioni: mascherina, lavaggio delle mani e distanziamento”. Paolo Almi, specialista in malattie infettive ed ex direttore dell’unità operativa Malattie infettive, è il nuovo direttore sanitario della Misericordia di Siena. Ai microfoni di Gazzetta di Siena ha parlato della situazione.

“Sono volontario dentro la Misericordia, mi era stato affidato l’ambulatorio dei volontari – ha detto Paolo Almi – e in seguito sono eletto nel magistrato. C’è stata la necessità di individuare un direttore sanitaria e sono pronto ad affrontare questa avventura, basandoci sul fatto che ci sono forte attive. E’ un ruolo che ricopre tanti aspetti, l’attività è vasta: dai servizi di trasporto sanitari alle attività della casa di riposo del 1864, poi le attività delle sezioni San Miniato, Taverne d’Arbia e San Rocco. Dal 2020, poi, c’è la presenza di uno scomodo ospite come il Covid”.

“Un punto di riferimento del territorio? – ha continuato Almi – La Misericordia ha affrontato l’argomento da subito, tutelando al meglio possibile i volontari, a partire dai Dpi a loro disposizione. Si è osservato che i volontari non si sono tirati indietro, si sono impegnati. Dopo i primi tre mesi di lock down l’attività è ripresa in tutti i suoi aspetti e tutto si è dovuto riorganizzare con tanta attenzione. Il risultato è che tutto sommato al nostro interno non ci sono state problematiche. C’è stato qualcosa di nuovo della bancarella alimentare e del punto di ascolto, i volontari sono addirittura aumentati. C’è stata poi un’attenzione particolare per la casa di riposo, all’interno della quale non ci sono stati problemi, i 36 ospiti sono sempre stati protetti e anche gli operatori sono stati in grado di mantenersi liberi dal virus”.

“E’ stato detto tanto sul Covid – ha spiegato il direttore sanitario Paolo Almi – Credo che a volte si sia esagerato, i messaggi più semplici e netti forse sono i migliori. Del virus sappiamo ormai come si trasmette e la sua capacità patogena, normale che muti, essendo un virus Rna. Alcune mutazioni sono più efficaci e lo rendono diverse, alcune informazioni su queste varianti ce le abbiamo di già, ma servono ancora tante notizie su immunità e durata”.

“La campagna vaccinale – ha chiosato – è essenziale. Ci sono stati tempi rapidi per i vaccini, poi la campagna diventa fondamentale. Sappiamo che questa è stata fondamentale per eliminare virus come il vaiolo. La fine del tunnel? Direi aiuto fondamentale ed essenziale. La capacità di diffusione del virus è addirittura aumentata in quella che abbiamo chiamato seconda ondata. Giusto impiegare il vaccino che è il mezzo più efficace”.

“Quello che mi sento di dire – ha proseguito Almi – è che si conoscono le modalità della prevenzione e di diffusione. L’allargamento delle maglie delle norme, ma non possiamo dimenticare le tre azioni fondamentali: lavaggio delle mani, la mascherina correttamente indossata e la distanza tra persone. Ho notato che negli ultimi giorni non si è ricordato spesso queste tre semplici azioni. Si formano quasi ideologie, ma non è così che va presentato il problema. Sono tre azioni fondamentali. Capisco anche l’esigenza delle persone, ma fra la necessaria esigenza di socialità e queste tre azioni è possibile avere un equilibrio. Si deve passare attraverso il rispetto: perché parlare al telefono con la mascherina abbassata? Perché ostentare addirittura il mancato utilizzo della mascherina?”.

L’intervista completa a Paolo Almi, nuovo direttore sanitario della Misericordia di Siena.

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