Uno studio dell’Iss, riportato dall’Ars, ipotizza un rallentamento del contagio con l’estate; ma gli esperti consigliano prudenza e rispettare distanziamento
L’estate e le alte temperature possono rallentare la diffusione del SarsCov2? Secondo i primi risultati di uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità riportato sul sito dell’Agenzia di sanità della Toscana (Ars) la risposta è sì. Un segnale che fa ben sperare, anche se gli esperti puntualizzano: “questi risultati devono essere presi con cautela, non modificando le attuali misure di allontanamento sociale.”
Come si legge sul sito dell’ Ars, i ricercatori dell’Istituto superiore di sanità hanno deciso di testare la stabilità ambientale del Sars Cov 2ia alla temperatura ambiente di 20-25° C che alla temperatura media prevista in Italia nel mese di giugno, stimata in 28°C.
I primi risultati hanno portato a due diverse conclusioni: “Lo studio conferma” sostiene l’Ars “la possibile trasmissione del virus Covid attraverso la contaminazione di superfici (il virus rimane attivo su superfici in plastica fino a 84 ore sia a temperatura ambiente che a 28°, ma non risulta più rilevabile dopo 96 ore) ma dimostra anche che la vitalità del virus sulla superficie in plastica è rapidamente diminuita durante le prime 24-36 ore a temperatura ambiente. Inoltre, alla temperatura stimata nel mese di giugno (28°C) i ricercatori hanno osservato che lo stesso decadimento ha avuto luogo più rapidamente (tra 8 e 12 ore), indicando che l’infettività virale può essere influenzata da una temperatura più elevata.”
La ricerca si muove tenendo conto del comportamento di alcuni virus che, con l’arrivo dell’estate, tendono a ridurre la loro circolazione. “La causa” spiega l’Ars “è dovuta alle alte temperature e delle radiazioni solari, un tema già discusso in numerosi studi. Basandosi su questi risultati, molti studiosi hanno ipotizzato che la minor diffusione del virus SARS-CoV-2 in alcuni territori (esempio area tropicale) possa essere dovuta alla riduzione della resistenza virale causata dalle elevate temperature.”