rino rappuoli covid

Rino Rappuoli è intervenuto ieri sera a “Presa Diretta” su Rai 3 per parlare dell’affidabilità dei vaccini genetici che sono in sperimentazione

Le tante zone d’ombra che ancora ci sono sul Sars Cov 2 (questo il nome del virus) e su Covid 19 (la malattia che produce), dall’origine all’evoluzione della pandemia mondiale è stato l’argomento al centro della puntata di ieri sera di “Presa diretta”, il programma di approfondimento giornalistico in onda su Rai 3, condotto da Riccardo Iacona.

Si è parlato anche di cure e di vaccini, a nove mesi di distanza da quando medici e ricercatori hanno avuto a che fare con questo virus ed è stato intervistato Rino Rappuoli, Chief Scientist GSK Vaccines che, che ha spiegato come è stato possibile arrivare ad un vaccino in tempi così brevi. “In genere – ha detto Rappuoli – dalla scoperta all’arrivo sul mercato di un vaccino mi ci sono voluti dai 10 ai 20 anni. In questo caso, forse per la prima volta nella storia, abbiamo usato la tecnologia e i vaccini fatti su internet. Quando i cinesi, lo scorso 10 gennaio, hanno pubblicato la sequenza del genoma del virus, il giorno stesso centinaia di laboratori nel mondo hanno preso quella sequenza, hanno fatto dei geni sintetici ed hanno cominciato a cercare un vaccino”.

In questa corsa planetaria per trovare quello che tutto il mondo aspetta, un “antidoto” contro Covid 19, ci sono oltre 200 progetti di ricerca in campo, 35 sono i vaccini in sperimentazione umana, 8 sono in pole position ed hanno raggiunto la cosiddetta fase tre dei test clinici, quella finale. Si tratta di vaccini di ultima generazione, che si fabbricano senza l’ingrediente base con cui di solito si fanno i vaccini, cioè il virus stesso. Basta il codice genetico, anzi, un frammento. Questi vaccini genetici sono rapidi da produrre, ma sono un’incognita, non sono mai stati somministrati su larga scala e non si sa che effetti possano avere. “Questi vaccini saranno più veloci e credo che funzioneranno solo in parte. Gli altri, quelli tradizionali diciamo sono 6-7 mesi più indietro.

Ma andare così veloci nella produzione di un vaccino rispetto ai temi standard, non è pericoloso? “Per ora non sono state saltate nessuna delle fasi di sviluppo clinico. E’ vero che si è fatto molto veloci, ma si è rispettato tutte le fasi, adesso siamo nella fase tre, che coinvolge decine di migliaia di volontari”.

Non si sa quale dei vaccini giunti in fase tre funzionerà, eppure è già scattata la corsa all’acquisto. Una cosa è certa, se anche avremo in tempi record un vaccino contro Covid 19, ci vorranno anni per immunizzare la popolazione mondiale. Nel frattempo servono cure.

1 commento

  1. […] Va avanti il lavoro di RIno Rappuoli e della Fodnazione Tls sugli anticorpi monoclonali per la scoperta di un farmaco anti Covid. Almeno tre aziende nel mondo stanno conducendo delle sperimentazioni anche sugli uomini. La fondazione Toscana Life Sciences con lo scienziato Rino Rappuoli ha isolato tre anticorpi particolarmente potenti. I primi trattamenti potrebbero arrivare in primavera, con sperimentazione entro la fine dell’anno. […]

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