Il dibattito in Consiglio comunale tra i consiglieri Micheli e Masi e il sindaco De Mossi sulla vicenda Hidden Partner

Le vicende relative all’inchiesta “Hidden Partner” e le possibili ricadute per la città sono al centro dell’interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo Pd Luca Micheli e Alessandro Masi.

Micheli, nell’illustrare le tappe dell’indagine da parte dell’Autorità Giudiziaria, riportate dalla stampa, ha fatto riferimento “alla società ‘Sielna spa’, parte del Gruppo Armeno, che nell’agosto scorso si era aggiudicato dall’Amministrazione la concessione del titolo sportivo con la Siena Noah Ssd Srl; e che il sindaco, nell’annunciare la rinuncia all’assistenza professionale nel procedimento penale ha fatto riferimento a profili che potenzialmente potrebbero riguardare il Comune”, ha interrogato il primo cittadino su “quali iniziative intende intraprendere per scongiurare conseguenze occupazionali e di ricadute negative di immagine su Siena che da questa vicenda potrebbero derivare”.

A rispondere è stato il sindaco Luigi De Mossi il quale, rivolgendosi direttamente al consigliere Micheli e al capogruppo PD Alessandro Masi, ha stigmatizzato che “mi pare di capire una cosa: la speranza dei consiglieri di minoranza è che su questa inchiesta ci fosse implicato il sottoscritto seguendo una logica ben precisa di cui il Pd fa dell’utilizzo strumentale della magistratura. Intanto rispondo che il Comune potrebbe, sottolineo potrebbe, costituirsi parte civile. Per le altre domande io non ho la titolarità della Sielna e del Gruppo armeno. Bisogna che domandiate a loro oppure alla magistratura. Sulla questione occupazione – ha detto ancora il primo cittadino – questa amministrazione ha dato ampi esempi di impegno a partire dalla Whirlpool che ha mantenuto la sede a Siena e adesso assume altre 60 persone e la vicenda Engineering mantenendo in questa città le centinaia di lavoratori che rischiavano di essere trasferiti in altri centri della Toscana. Anche sui lavoratori della Sielna mi sono già espresso e sicuramente ci attiveremo nelle nostre possibilità ricordando sempre che noi siamo un ente pubblico. A Masi e Micheli dico che se pensate che questa amministrazione abbia qualche scheletro nell’armadio in merito alla vicenda oggetto dell’inchiesta presentate una denuncia alla Procura“.

“Mi ritengono insoddisfatto – ha detto nella controreplica Luca Micheli -. Il sindaco ha parlato cinque minuti e l’unica risposta che doveva fornire, relativa alla questione occupazionale, non l’ha data. Questa interrogazione è stata mossa dal fatto che la legalità non è solo un valore civile, ma anche economico. Il comune deve promuovere una interazione tra le parti. C’era solo da dire quale sarebbe stata l’azione promossa dal Comune per la prosecuzione delle attività lavorative che dall’indagine hanno avuto pesanti ripercussioni. Considerato il rapporto aperto tra questa amministrazione e la società testimoniato dalle sponsorizzazioni prestate come per il Capodanno 2020. Ma ciò non è avvenuto”.

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