“Potranno concretizzarsi e diffondersi però solo se le istituzioni, le imprese e i soggetti coinvolti cominciano da subito a lavorare tutti insieme”

Le comunità energetiche sono una grande opportunità di progresso economico e sociale. Cittadini, istituzioni locali, imprese e attività commerciali possono costruire, utilizzare e gestire in modo efficiente un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili, come ad esempio il fotovoltaico, minimizzando gli sprechi e cedendo i surplus prodotti alla comunità o a soggetti in difficoltà. Potranno concretizzarsi e diffondersi però solo se le istituzioni, le imprese e i soggetti coinvolti cominciano da subito a lavorare tutti insieme”. Lo ha dichiarato Romano Mati presidente regionale di Confartigianato Elettronici ed Elettricisti intervenuto al webinar dal titolo “Verso le comunità energetiche sostenibili”, organizzato da Regione Toscana e Università di Pisa, che si e’ tenuto stamani per fare il punto sulle opportunità e le criticità di questo strumento.

“Una comunità energetica, introdotta da una Direttiva dell’Unione Europea, è un’associazione composta da enti  pubblici e privati, aziende e cittadini che realizzano impianti per produrre, scambiare e gestire insieme l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Nel PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato il 27 aprile dal Parlamento, sono stati stanziati 2,2 miliardi di Euro per la promozione delle rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo. “Le imprese delle comunità energetiche – ha proseguito nel suo intervento Mati –  siano esse produttori o utilizzatori di energia, possono adottare politiche di gestione dell’energia autonome, adattabili alle proprie esigenze e che minimizzano i costi. Le aziende che progettano, realizzano e curano le manutenzioni di questi impianti devono però essere aiutate da norme e regolamenti chiari e semplificazioni. La normativa è nuova e coinvolge ambiti diversi, la Regione Toscana deve emanare delle linee guida, ma servono anche uffici dedicati dove i progettisti e le imprese possano trovare risposte concrete, non interpretazioni. E’ fondamentale che siano garantite le competenze necessarie a supportare chi vuole intraprendere questo percorso, in particolare Comuni e piccole imprese, vista la collocazione che questi impianti sono destinati ad avere ”, ha concluso l’esponente della Confartigianato Toscana”.

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