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Hanno superato la prova scritta ma l’ufficio scolastico del Lazio non ha ancora pubblicato le graduatorie di merito. Centinaia di docenti della classe A018 filosofia e scienze umane esclusi dal ruolo

Hanno vinto il concorso ma, di fatto, non potranno accedere alla cattedra. E’ la situazione in cui riversano centinaia di docenti della classe A018 di filosofia e scienze umane che, pur avendo superato la prova scritta del concorso straordinario 2020 per docenti, saranno esclusi dal ruolo a causa dei ritardi sulla pubblicazione delle graduatorie da parte degli uffici scolastici del Lazio, della Toscana e della Sardegna.

Il caos ha avuto inizio sin dal principio, come ha fatto notare una docente senese: “Avremmo dovuto sostenere la prova ad ottobre 2020 ma a seguito del Dpcm del 3 novembre 2020 lo svolgimento della stessa è slittato al 15 febbraio. Poi sono variate anche le sedi del concorso, prima ero stata assegnata a Latina poi a Roma. Il problema è che questa comunicazione ci è pervenuta un mese prima della prova stessa, ho conosciuto docenti che dalla Sardegna hanno dovuto organizzare il loro spostamento verso la ragione Lazio con pochissimi giorni di preavviso e con un dispendio di soldi non indifferente”.

Ma non è tutto perché le complicazioni sembrano moltiplicarsi nel tempo, come hanno fatto sapere in una nota i docenti esclusi: “L’esito di questa prova a causa anche della scarsa efficienza organizzativa sulla composizione delle commissioni (rettificate numerose volte) è arrivata il 19 luglio 2021 (per altre classi di concorso addirittura questi esisti non sono ancora usciti)”. Stando a quanto prevede il protocollo, l’ufficio scolastico regionale, ricevuto l’esito delle prove ha il compito di stilare la graduatoria di merito dei vincitori attraverso la quale selezionare i nuovi docenti in ruolo. Ma: “La graduatoria di merito altro non è che il risultato della somma dei titoli che si posseggono quindi non richiede particolari sforzi di astrazione per la sua elaborazione. Malgrado ciò a distanza di mesi dalla pubblicazione dei risultati, tutto tace. Le graduatorie di merito sono uscite solo per certe classi di concorso, con una forte disparità di trattamento: chi ha avuto le graduatorie pubblicate in tempo si è visto affidare la cattedra che gli spettava chi, per colpe non sue ma dipendenti dai ritardi e dalle inadempienze dell’ufficio scolastico del Lazio non ha avuto le graduatorie pubblicate, si è visto precludere la possibilità di accedere al ruolo. E’ un’ingiustizia perché questa situazione non è stata causata da una nostra ottemperanza ma da un ritardo ingiustificato”.

Oltre al danno poi, è sopraggiunta la beffa: “Invece di prorogare il tempo per permettere l’immissione in ruolo a tutti i docenti aventi diritto, le cattedre sono state destinate ai docenti iscritti nella prima fascia delle Gps (Le Graduatorie Provinciali per le Supplenze, all’interno delle quali ci sono docenti che hanno perso il concorso straordinario). Questa situazione – fanno sapere i docenti, alcuni dei quali sono ricorsi per vie legali – è un sopruso che mina le basi dello stato di diritto, distrugge ogni speranza di miglioramento di vita grazie al merito e testimonia, ancora una volta, il distacco totale e l’indifferenza prepotente, fra istituzioni e cittadino”.

“Adesso quello che vogliamo sapere è: come faranno a garantirci lo stesso numero di cattedre disponibili il prossimo anno? Ma soprattutto che fine faremo noi precari? Nessuno ci ha dato delle risposte nonostante il problema non lo abbiamo creato noi. Questo ci sta creando un grave danno economico e oltre a determinare la perdita del posto per quest’anno crea forti incertezze per gli anni a venire”.

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