Il Comune di Colle non autorizza un progetto sprovvisto di VIA. Energie rinnovabili al centro di polemiche
Modernità e tradizione possono convivere? Evidentemente sì, ma non a costo del paesaggio.
Un nuovo stop per le energie rinnovabili, croce e delizia di Colle Val d’Elsa. Dopo le numerose polemiche sulla costruenda centrale idroelettrica, adesso nel mirino l’impianto agrivoltaico di Gracciano, il cui iter autorizzativo è stato bloccato dal Comune di Colle, per la mancanza della Valutazione di impatto ambientale.
La società proponente aveva richiesto la procedura abilitativa semplificata, per 21.892 moduli fotovoltaici che avrebbero potuto produrre circa 14.500 Megawatt. Un progetto concepito localmente, a Casino di Scarna, dalla “Ccen Gracciano Srl” di Bolzano, società che tiene a specificare come detto impianto sia compatibile e complementare alla produzione agricola.
L’impianto agrivoltaico, a detta della società, potrebbe portare a Colle lavoro ed economie: si parla di 44 occupati per la realizzazione dell’opera, con una produzione di elettricità pulita il cui uso potrebbe diventare oggetto di approfondimento.
Purtroppo la sfortuna ha voluto che la richiesta per tale impianto fosse coincisa con un cambio della normativa in corso, motivo per cui il Comune ha deciso di archiviare la procedura di approvazione.
Se da un lato non sono mancati dubbi su questo nuovo impianto, come da parte del Comitato civico Elsa Viva, adesso spetterà alla società di Gracciano riproporre il tutto, ripartendo praticamente da capo, inclusa la certificazione di VIA.
La sensibilità ambientale è sempre stata una materia molto delicata a Colle Val d’Elsa, e questo caso ne è, a torto o a ragione, la riprova.
