Piccoli gesti che possono sembrare gocce in mezzo al mare ma che per la vita di molte persone fanno la differenza. Sono quelli che molti, soprattutto in questi mesi di pandemia, hanno messo in atto per aiutare il prossimo e dare una mano a chi ha bisogno.

Tra questi c’è anche il collettivo Giovani in Solidarietà, nato a Colle di Val d’Elsa con l’intento di sostenere a livello pratico le famiglie residenti nella città valdelsana in difficoltà. Ne fanno parte principalmente studenti con una media d’età tra i 16 e i 21 anni, che sabato 12 settembre organizzeranno la seconda raccolta alimentare alla Conad all’angolo tra Via Masson e Via Livini. La prima era stata realizzata lo scorso 25 luglio.

 «Ci siamo trovati a dare una mano a persone che avevano perso il lavoro e che si trovavano ai margini – ci ha raccontato Federica, una delle volontarie del collettivo -. Alcuni di loro non riuscivano a presentare le domande per ottenere i finanziamenti di supporto e avevano bisogno di un aiuto pratico. Ad altri serviva qualcuno che andasse per loro a prendere le medicine in farmacia o a fare la spesa».

«Abbiamo cominciato – ha aggiunto – aiutando le famiglie che sapevamo in una situazione difficile tramite conoscenze, poi ci siamo rivolti al Comune che ci ha segnalato invece alcuni casi specifici. Abbiamo lavorato in sinergia con la Protezione Civile e il Circolo dell’Agrestone per portare loro medicine, generi alimentari o altro».

In questi mesi i ragazzi di Giovani in Solidarietà hanno intercettato e aiutato circa trenta famiglie. In questo periodo hanno anche sottoposto loro dei questionari per indagare in maniera un po’ più approfondita la loro situazione e capire in quali condizioni lavorative, economiche e familiari si trovano.

Il primo dato che emerge è che le strategie messe in atto non siano sufficienti a garantire condizioni accettabili a queste persone.

Ad aprile la Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa, ente che nel territorio si occupa della prevenzione e della gestione delle fragilità sociali, ha messo su una strategia unitaria per i comuni di Radicondoli, Casole d’Elsa, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa e Poggibonsi, con l’individuazione dei criteri di accesso, assegnazione e distribuzione dei buoni o degli aiuti alimentari stanziati con l’Ordinanza della Protezione Civile del 29/03/2020. Tuttavia molte delle persone intervistate dal collettivo colligiano hanno dichiarato di non essere riuscite a presentare domanda per difficoltà burocratiche, o di non essere rientrate nella graduatoria di chi ne aveva diritto.

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