Il laboratorio “Il Saltarello” della “Città dei Mestieri” ha avviato la produzione delle mascherine di comunità, in attesa di iniziare i corsi base per il recupero dei mestieri antichi della città e delle contrade

Sarebbero dovuti iniziare a marzo 2020 i corsi promossi dalla “Città dei Mestieri” nel laboratorio “Il Saltarello”, ma l’emergenza Covid-19 ha arrestato il progetto sul nascere. Proprio in risposta alla pandemia si sono mossi i volontari e la commissione.

L’idea per la produzione delle mascherine di comunità è nata fra aprile e maggio – ha spiegato Ombretta Sanelli – Subito dopo la sospensione dei corsi di formazione di base che erano stati già organizzati per iniziare l’attività all’interno del Laboratorio Comune di Scambio e Formazione’”.

La commissione si è messa in moto non appena la normativa ministeriale relativa alle mascherine di comunità è stata annunciata, per disegnare i modelli delle mascherine – per adulti e per bambini – e per avviare una collaborazione con l’Università di Siena al fine di accertare la biocompatibilità, come avevamo avuto modo di anticipare anche sul nostro sito.

Così, anziché i corsi pensati per la manutenzione delle calzamaglie delle varie contrade e del comune, ad essere inaugurata è stata la produzione delle mascherine di comunità. Prive di colori o simboli delle contrade, le mascherine saranno bianche e nere, ad omaggiare la città di Siena attraverso il richiamo alla Balzana.

Da un momento di difficoltà è nata un’opportunità – ha commentato Andrea Manganelli – La ‘Città dei Mestieri’ nasce con l’intento di avvicinare le contradaiole e i contradaioli di tutte e diciassette le contrade e di tutte le età, così che i giovani possano apprendere dai meno giovani, e quest’ultimi possano nutrirsi dell’entusiasmo dei ragazzi. E nel momento del bisogno, la risposta volontaria numerosa che abbiamo ricevuto ci ha riempito di gioia e speranza”.

Sono già circa cinquanta le persone che hanno aderito al progetto, divise in gruppi di nove nel rispetto delle normative per il distanziamento sociale. Bandieraie e non solo, volontarie che non si sono neanche mai avvicinate prima della ‘Città dei Mestieri’ ad ago e filo, ma anche volontari che si sono messi a disposizione per l’imbustamento e la distribuzione delle mascherine, che avverrà una volta raggiunto un numero ragionevole di produzione.

Un appuntamento, quello nel vicolo del Saltarello, attualmente diviso in 3 turni: il lunedì dalle 16, il lunedì dalle 21 e il mercoledì o il giovedì dalle 21. La speranza, però, porta a pensare che non appena il numero di partecipanti sarà maggiore e si avrà un’autonomia da parte degli stessi, il laboratorio possa essere aperto anche tutta la settimana.

“È arrivato il momento di programmare anche i corsi di base che dovevano essere partiti a marzo – ha aggiunto Paolo Loria – Gli economati hanno fatto capire la necessità e l’importanza del ritorno all’artigianato di contrada, a causa dell’assenza di figure in grado di realizzare la manutanzione essenziale delle monture. Se non si crea un qualcosa per conservare ciò che già abbiamo finirà per essere un problema anche solo poter effettuare la passeggiata storica”.

Aderire al progetto della ‘Città dei Mestieri’ è possibile in qualsiasi momento, contattanto direttamente Ombretta Sanelli, Andrea Manganelli o Paolo Loria, oppure tramite la mediazione degli economi di contrada, dei vicari e della commissione solidarietà.

Le interviste a Ombretta Sanelli, Andrea Manganelli e Paolo Loria

Francesca Bonelli Grisostomi
Scrivere sempre, scrivere nonostante, scrivere e basta. ᴄ̴ᴏ̴ɢ̴ɪ̴ᴛ̴ᴏ̴ sᴄʀɪʙᴏ ᴇʀɢᴏ sᴜᴍ

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