Il brutto gesto è occorso al termine dello scorso weekend. “Si può essere più o meno d’accordo con certe iniziative purché lo si faccia in modo civile”, ha detto il sindaco Sonnini

Se sia stata una bravata, più che un atto vandalico dettato dal disaccordo, ancora non si può dire. La cosa certa è che a Chiusi, al termine dello scorso weekend, due foto facenti parte della mostra “Questo è tutto” sono state rovinate – il che è un po’ un eufemismo – da qualcuno che, sicuramente, da Porta Lavinia non stava passando per caso. L’esposizione delle istantanee del soldato Orest del Battaglione Azov, senza dubbio il gruppo militare ucraino più conosciuto del recente conflitto con la Russia, aveva destato da subito scalpore e prese di posizione, non ultima quella dell’Anpi, che si era espressa contraria rispetto alla mostra organizzata dall’associazione Flashati con il contributo del Festival Orizzonti. Il brutto gesto occorso la scorsa notte è stato denunciato sui social anche da numerosi cittadini, increduli di fronte ad un atto sciagurato che, per il momento, non ha ancora nemmeno un colpevole.

“Spiace vedere tutto questo – ha commentato il sindaco Gianluca Sonnini -. Ecco cosa è accaduto a due delle foto esposte presso i Lavatoi di Porta Lavinia, a Chiusi, in centro storico, della mostra ‘Questo è tutto’. Si può essere più o meno d’accordo con certe iniziative – continua il primo cittadino -, si può esprimere il proprio dissenso, è un diritto sacrosanto, purché lo si faccia in modo civile. Atti del genere non servono a niente, rappresentano una mancanza di rispetto nei confronti degli altri, soprattutto verso chi ha impiegato tempo e risorse per la stampa e l’allestimento; sono una mancanza di rispetto – conclude – anche verso sé stessi, come membri di una comunità che dovrebbe essere in grado di risolvere i problemi in altro modo”.

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