Ospedale Le Scotte, Siena
Ospedale Le Scotte, Siena

Cardiochirurgia e chirurgia dell’aorta: sfuma il sogno di una scuola di specializzazione congiunta con Ancora. Neri: “Impossibile sciogliere una vecchia convenzione con Firenze”

Nei giorni scorsi, è stato effettuato a Siena, all’ospedale Santa Maria alle Scotte, il primo caso al mondo di trattamento endovascolare dell’arco aortico con endoprotesi branched. Un intervento unico eseguito dalla Chirurgia dei Grossi Vasi, diretta dal professor Eugenio Neri, in collaborazione con la Radiologia Interventistica, diretta dal dottor Carmelo Ricci e l’Anestesia diretta dal dottor Pasquale D’Onofrio con le anestesiste Valeria Peccianti e Silvia Montemerani.

Oggi è lo stesso Eugenio Neri ad affidare al suo profilo Facebook parole rammaricate per un sogno infranto, quello di poter avere a Siena una scuola di specializzazione congiunta di cardiochirurgia e chirurgia dell’aorta. Il progetto già avviato, non potrà però realizzarsi a causa di una convenzione con Firenze.

“Il giorno prima celebriamo un importante obiettivo della chirurgia dei grossi vasi a livello internazionale, il giorno dopo una doccia fredda spegne ogni speranza di rilancio della scuola di specializzazione di cardiochirurgia di Siena di cui mi onoro di essere alla guida – scrive Neri sul suo profilo Facebook, raccontando gli eventi – Con il professor Marco D’Eusanio cardiochirurgo dell’Università delle Marche (al cui meeting internazionale avevamo annunciato il caso dell’arco aortico), eravamo alla vigilia della realizzazione di una scuola di specializzazione congiunta, in cui oltre ad una formazione a 360 gradi di cardiochirurgia, gli specializzandi avrebbero avuto una formazione approfondita nella chirurgia dell’aorta nei suoi aspetti più avanzati.

Sarebbe stata la prima in Italia con questa vocazione. La chirurgia dei grossi vasi, sta assumendo un ruolo centrale nella nostra specialità, grazie anche a tecniche ibride e meno invasiva che da anni Siena e Ancona perseguono. Era una grande opportunità che purtroppo è miseramente abortita in virtù o meglio a causa di un rapporto insolubile con Firenze cui ci lega un vecchia convenzione che non è stato possibile sciogliere.

Fino all’ultimo ho cercato di sbloccare, anche politicamente la situazione, ma non c’è stato il coraggio di superare il blocco. Credo che sia inutile spiegarne i motivi, come è inutile nella nostra città guardare avanti al futuro… basta guardare Firenze e siamo a posto… Continueremo il nostro lavoro come sempre, con qualche speranza in meno che questo venga riconosciuto e con la delusione di non poter trasmettere alle nuove generazioni (come vorremmo) lo spirito e l’esperienza di anni in questo campo, che ci ha visto anticipatori. Infine mi scuso pubblicamente con il mio collega e amico Marco D’Eusanio per questo comune sogno infranto: non sono stato all’altezza di onorare un grande progetto”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui