Diventerà un parcheggio. Tra i cittadini c’é però chi chiedeva che l’edificio venisse restaurato

Sono praticamente già terminate le operazioni di abbattimento dell’edificio ormai ex sede della Polizia Municipale di Chianciano Terme. Il plesso, denominato “Fungo” dalla popolazione locale, aveva più di 50 anni di vita, e per diversi decenni – prima dell’abolizione delle dogane – era utilizzato come Dazio doganale. Al suo posto verrà edificato un nuovo parcheggio che aggiungerà sei spazi per la sosta a quelli già presenti, e che sarà utile sia per il vicino Museo Archeologico ed a Villa Simoneschi sia per gli ipotetici arrivi di cittadini e turisti nel vicino centro storico.

Queste le parole dell’assessore all’urbanistica Damiano Rocchi: “Avviati i lavori di abbattimento del non più funzionale ed inagibile fabbricato (originariamente “dazio” e poi sede di polizia municipale) e contestuale ampliamento degli spazi parcheggio a servizio principalmente del Museo Civico delle Acque e dal compendio di Villa Simoneschi. Un intervento che impegna risorse per complessivi 65.000 € (di cui 25.000 da fondi ministeriali) con il quale si andrà a riqualificare un’area a servizio del citato “polo culturale” e che al termine dei lavori – come da impegno preso all’unanimità del Consiglio Comunale – sarà intitolata alla memoria di Aristeo Biancolini; umile, generoso, intelligente e perspicace cittadino che, soprattutto da giovane Sindaco nell’immediato dopoguerra, ha contribuito a scrivere significative pagine di storia della nostra cittadina.

Molti cittadini hanno commentato nella maniera più disparata la demolizione di uno dei luoghi simbolo dell’immaginario chiancianese. Alcuni, più legati al passato, avrebbero preferito che l’edificio venisse restaurato, in modo da dargli una seconda vita e mantenere vivo, allo stesso tempo, uno dei punti cardine dei cosiddetti “tempi d’oro” del turismo termale. Altri invece hanno apprezzato la scomparsa del plesso, proponendo lo stesso futuro per molte delle strutture fatiscenti del paese ormai abbandonate a sé stesse da tempo, che deturpano la cittadina e rovinano la sua immagine anche durante il passaggio dei turisti.

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