Il progetto prevede la realizzazione di 33 murales nei territori di Castelnuovo Berardenga e Monteroni d’Arbia che hanno come soggetto i diritti umani, la sostenibilità e le pari opportunità

Arancione, blu, verde e rosa. Colori vivi e pieni di speranza, come il messaggio che hanno voluto lanciare le tre giovani studentesse del Liceo Artistico “Duccio di Buoninsegna” di Siena nel murales che hanno realizzato sulla scalinata nei pressi della rotatoria di Via delle Crete Senesi. L’opera, nata da un progetto di alternanza scuola lavoro che coinvolge l’istituto senese e i Comuni di Castelnuovo Berardenga e di Monteroni d’Arbia, è firmata da Clara Stefano, alunna della classe IVB (sezione Arti figurative bidimensionali). La giovane studentessa ha realizzato il bozzetto che è stato scelto per il murales e per realizzare l’opera si è avvalsa dell’aiuto di due compagne di classe: Berenice Arcamone e Daisy May Giorno.

Il progetto prevede la realizzazione di 33 murales nei territori di Castelnuovo Berardenga e Monteroni d’Arbia che hanno come soggetto i diritti umani, la sostenibilità e le pari opportunità. Una delle peculiarità del progetto riguarda le tempistiche di realizzazione delle opere. Pure essendo interventi legittimati e autorizzati da una committenza pubblica, infatti, la velocità di esecuzione di ciascun murales rispetta i codici d’urgenza previsti dai linguaggi della street art, che per definizione è un’arte illegale. Ciascuna opera viene realizzata in massimo 16 ore. Un altro murales è già stato realizzato a Monteroni d’Arbia.

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Il murales realizzato a Castelenuovo Berardenga

Un murales dedicato a valori importanti

Il murales realizzato dalle tre studentesse è dedicato ai diritti umani, all’emancipazione femminile e alla tutela dell’ambiente. Quattro le donne citate: Greta Thunberg, con il suo “Skolstrejk for klimatet” (lo sciopero scolastico per il clima), Tina Anselmi, Samantha Cristoforetti nella sua veste da astronauta (la prima donna negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea) e Malala Yousafzai. Di quest’ultima è riportata sui gradini la celebre citazione “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”. Un murales, quindi, che celebra le donne dei nostri tempi che hanno lasciato e stanno lasciando un segno nella storia dei diritti umani e della tutela ambientale.

“L’opera” racconta l’artista Clara Stefano “celebra donne di generazioni diverse che hanno dato un messaggio forte di non arrendersi per far valere i propri ideali: da Greta Thunberg a Tina Anselmi, fino a Samantha Cristoforetti e Malala Yousafzai. E’ un messaggio di perseveranza quello che ho voluto esprimere”.

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L’artista Clara Stefano insieme alle sue aiutanti, Berenice Arcamone e Daisy May Giorno.

Progetto per coinvolgere i ragazzi e stimolare la riflessione

il progetto di alternanza scuola lavoro che ha portato alla realizzazione di questo murales è nato con il duplice scopo di riqualificare gli spazi urbani e di stimolare allo stesso tempo la riflessione dei ragazzi su tematiche come i diritti umani, la parità di genere e la sostenibilità ambientale. Il progetto coinvolge 27 studenti della classe IVB del Liceo artistico “Duccio di Buoninsegna” di Siena e prevede una serie di interventi nei comuni di Castelnuovo Berardenga e di Monteroni d’Arbia. I ragazzi hanno attraversato tutte le tappe della lavorazione: dallo studio e ricerca del soggetto in funzione del contesto urbano in cui sarà collocata l’opera alla sua realizzazione, passando dalla stesura del bozzetto, fino alla scelta dei materiali e delle tecniche da utilizzare. I bozzetti sono stati valutati da entrambe le amministrazioni comunali coinvolte e quelli selezionati saranno realizzati in queste settimane.

Collaborazione con l’amministrazione comunale

Il progetto è stato accolto con entusiasmo dal sindaco di Castelnuovo, Fabrizio Nepi, il quale lo ha definito come “una nuova forma di collaborazione con le scuole che rende più belli e più vivi i nostri spazi urbani”. La prima opera è stata realizzata proprio vicino a una rotatoria inaugurata pochi mesi fa, che si trova all’ingresso del centro abitato. “Ci piacerebbe poter portare avanti questo progetto” ha dichiarato il primo cittadino di Castelnuovo “e questa collaborazione con il Liceo Artistico ‘Duccio di Buoninsegna’ anche in altri contesti del nostro territorio, a partire dal recupero dei murales realizzati in passato e dedicati al Bruscello”.

L’amministrazione comunale ha provveduto a reperire il materiale per la realizzazione del murales, seguendo le indicazioni fornite dalla giovane artista. Nei giorni in cui le tre ragazze si sono dedicate all’opera il Comune ha potuto contare sull’attiva partecipazione del tessuto associazionistico di Castelnuovo. Le associazioni GSD Berardenga, GSD Quercegrossa e la Misericordia di Quercegrossa, infatti, si sono occupate del trasporto e del pranzo per le tre studentesse impegnate nei lavori.

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Il sindaco di Castelnuovo, Fabrizio Nepi e l’assessora Martina Borgogni con le tre artiste.

Murales che ridanno voce ai ragazzi

Il progetto di alternanza scuola lavoro che ha portato alla realizzazione dei primi due murales era previsto già per lo scorso anno, ma la pandemia ha determinato lo slittamento al 2021. “Ho seguito personalmente il progetto fin dal mio insediamento in giunta nel 2019” ha spiegato Martina Borgogni, assessora alle politiche di genere e giovanili di Castelnuovo. “I murales dovevano essere realizzati nella primavera 2020 ma il Covid ce lo ha impedito. Appena è stato possibile lo abbiamo portato avanti, perché è un progetto valido che unisce la riqualificazione degli spazi urbani e l’arte e trova un valore aggiunto nel coinvolgimento attivo degli studenti. Sono loro, infatti, i protagonisti assoluti di questa iniziativa, che hanno potuto dare spazio a idee e riflessioni su temi importanti attraverso la loro creatività”.

Una libertà di espressione della propria creatività che è divenuta ancora più importante dopo un lungo periodo di lockdown, in cui i ragazzi hanno sofferto molto la solitudine e la mancanza di opportunità di mettersi realmente in gioco. “Dopo mesi difficili” ha aggiunto l’assessora Borgogni “vedere dei ragazzi che realizzano opere belle e ricche di significato è un segno di speranza e ci riporta un po’ alla normalità. Alla base dei bozzetti degli studenti c’è una riflessione su temi importanti quali diritti umani, parità di genere e sostenibilità e questo è l’aspetto più interessante del progetto”.

Lasciare un messaggio alle generazioni future

Dell’importanza pedagogica e sociale del progetto è convinta anche l’assessora all’istruzione di Monteroni d’Arbia, Giulia Tintilli, che ha sottolineato l’importanza di “legare la creatività dei ragazzi a spazi del nostro Comune”. Non si tratta solo di un progetto di riqualificazione urbana, ma di un vero percorso formativo per i ragazzi. “I giovani pittori” ha aggiunto l’assessora Tintilli “hanno la possibilità di confrontarsi con una grande superficie da colorare e creare qualcosa che comunichi anche alle generazioni future”.

Il murales realizzato a Monteroni d’Arbia porta la firma di Lorenzo Falesi e si intitola “La disintegrazione”. Insieme ai suoi compagni Gaia Santinelli e Martina Bartolomei, il giovane artista ha lasciato un messaggio iconico sulle mura del parco pubblico La Gora. Nel murales è rappresentato un globo terrestre che è per quasi metà all’interno di un tritacarne e da quest’ultimo esce un liquido rosso e denso, che è il sangue dell’umanità. L’opera, realizzata in 10 ore, è divisa in due pareti: il flusso di sangue che esce dal tritacarne continua nella parete accanto, come se stesse girando intorno alla casa, e finisce dentro una finestra, quasi a voler confondere l’osservatore.

I 27 alunni della classe IVB del Liceo Classico “Duccio di Buoninsegna” di Siena saranno tutti coinvolti, come artisti o come aiutanti, nella realizzazione dei vari murales. Il prossimo lavoro avrà inizio il prossimo 17 maggio, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Il tema di questo murales, situato nella frazione di Quercegrossa, sarà appunto il contrasto alle discriminazioni di genere.

1 commento

  1. vorrò vedere il lavoro finale per giudicare bene il tutto.
    per il momento però mi sembra solo un’altro tentavivo della sinistra di indottrinare bambini e ragazzi ai loro principi globalisti.
    Stefano Ricci

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