Non ci sono prove che i giudici senesi archiviarono l’inchiesta sulla morte di David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni il 6 marzo del 2013, perchè “sotto ricatto” per presunti festini hard. Deciderà il Gip.

Dopo due anni di indagini la procura di Genova ha chiesto l’archiviazione per l’indagine per abuso d’ufficio nata dopo le dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini alla trasmissione Le Iene. L’ex primo cittadino aveva detto di aver saputo di ‘festini’ ai quali avrebbero partecipato importanti personaggi della magistratura e della politica e che forse l’inchiesta sulla morte di Rossi era stata ‘affossata’ per questo. Dopo la trasmissione di Mediaset, i pm senesi avevano presentato querela per diffamazione per le dichiarazioni di Piccini, che era stato indagato. Il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e il sostituto Cristina Camaiori avevano interrogato come persona informata dei fatti l’escort che avrebbe partecipato agli incontri a sfondo sessuale. Il giovane aveva confermato di essersi prostituito in quei festini, ma non aveva riconosciuto con assoluta certezza i magistrati mostrati in foto dagli investigatori, al contrario di quanto invece fatto durante la trasmissione.

Dalle decine di testimonianze raccolte in due anni di indagini era emerso che i comportamenti degli inquirenti non avrebbero avuto alcuna influenza sull’indagine sulla morte di Rossi. Nel corso delle indagini genovesi erano stati sentiti anche i giornalisti de Le Iene e di Quarto Grado. Il capo della comunicazione del Monte dei Paschi morì mentre esplodeva l’indagine sulla banca, per due volte l’indagine è stata chiusa come suicidio. La Procura di Genova ha trasmesso gli atti al Consiglio superiore della magistratura per valutare se vi siano profili disciplinari su cui pronunciarsi.

Alessandro Lorenzini
Da bambino c’è chi sogna di fare l’astronauta, il calciatore, il pompiere. Io sognavo di fare il giornalista, forse influenzato dalle mie letture, dalle mie canzoni, da qualche film visto al cinema o in tv. Fra mille difficoltà sto provando a portare avanti il mio sogno, con trasparenza e umiltà, mettendoci la faccia (e la firma). Sono nato e vivo a Siena, in una città problematica, ma magica, che ti scaccia e ti abbraccia, che ti allontana e ti spinge a tornare, come una sorta di elastico, in un legame comunque inscindibile per sempre.

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