Decisione rinviata al prossimo 17 dicembre sul caso “escort e festini”

E’ stata rinviata al prossimo 17 dicembre l’udienza presso il tribunale di Genova relativa al filone “escort e festini” del caso David Rossi. Il Giudice per le indagini preliminari di Genova Maria Franca Borzone era chiamato a decidere sull’ opposizione alla richiesta di archiviazione che arriva dalla Procura di Genova sui presunti abusi d’ufficio nel caso David Rossi. All’archiviazione è stata presentata opposizione da parte dei legali della famiglia di Rossi.

Secondo la procura di Genova non ci sono prove che i giudici senesi archiviarono l’inchiesta sulla morte di David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni il 6 marzo del 2013, perchè “sotto ricatto” per presunti festini hard.

Dopo due anni di indagini la procura di Genova ha infatti chiesto l’archiviazione per l’indagine per abuso d’ufficio nata dopo le dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini alla trasmissione Le Iene. L’ex primo cittadino aveva detto di aver saputo di ‘festini’ ai quali avrebbero partecipato importanti personaggi della magistratura e della politica e che forse l’inchiesta sulla morte di Rossi era stata ‘affossata’ per questo. Dopo la trasmissione di Mediaset, i pm senesi avevano presentato querela per diffamazione per le dichiarazioni di Piccini, che era stato indagato dalla Procura di Genova, competente per i fatti. Il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e il sostituto Cristina Camaiori avevano interrogato come persona informata dei fatti l’escort che avrebbe partecipato agli incontri a sfondo sessuale. 

A giugno scorso la richiesta di archiviazione della Procura di Genova. A questa richiesta si è opposta la famiglia di Rossi, attraverso i suoi legali.

Sulla questione è tornata a parlare ieri, durante una puntata delle “Iene”, la figlia della vedova di Rossi Carolina Orlandi.

“Le novità più importanti – ha detto – sicuramente riguardano le indagini fatte a Genova dalla procura. Le carte di queste indagini sono piene di testimoni che confermano l’esistenza di questi festini. E confermano anche la presenza di alcuni magistrati a queste feste. Noi ci chiediamo se i tanto discussi festini omosessuali, a cui avrebbero partecipato personaggi di spicco della città, tra cui alcuni magistrati, siano davvero esistiti oppure no. E se, nel caso siano esistiti, possano in qualche modo aver condizionato le indagini sulla morte di un importante manager che prima di volare giù dalla finestra voleva andare a parlare in procura”. Prosegue Carolina Orlandi: “In questi mesi sono state dette tante cose, i giornali hanno riportato delle notizie che, dopo aver visto gli atti posso dire di essere false, e invece in questa richiesta di archiviazione ci sono una quantità di particolari che meritano di essere approfonditi”.

“Sono passati più di 7 anni dalla morte di David e io ne ho viste veramente fare di tutti i colori, ne ho sentite dire di tutti i colori – ha aggiunto Carolina Orlandi. “Ho letto cose negli atti inspiegabili, cose sbagliate, cose non fatte, cose fatte male. Io posso dire che mi sono rotta, qui mi devono spiegare perché certe cose non sono state fatte e perché invece altre sono state”.

Dopo la richiesta di archiviazione gli atti sono stati inviati al Consiglio Superiore della Magistratura come “un atto dovuto”. La conferma è arrivata da fonti vicine alla Procura di Genova per quanto riguarda l’inchiesta per presunto abuso d’ufficio.

Sui presunti festini a base di escort e droga è tornata nei giorni scorsi la trasmissione “Quarto Grado”, parlando, fra l’altro, della presunta perdita di una registrazione di un interrogatorio.

Sul caso David Rossi nei primi mesi del 2021 nascerà una commissione parlamentare d’inchiesta.

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