Nel dipinto l’artista senese aveva collocato Filippone nel girone dei “traditori degli amici”

Grande clamore aveva suscitato l’opera pittorica realizzata dall’artista Carlo Pizzichini, esposta presso il Cortile del Palazzo del Rettorato in occasione della mostra “Pittori a Siena per Dante – Gli artisti del Palio per Dante Alighieri”, col patrocinio dell’Università di Siena, per lo stretto collegamento che l’artista ha fatto tra la morte del manager MPS David Rossi e un canto dell’inferno dantesco.

L’opera del noto pittore senese (autore del Palio del 3 Luglio 1991) riporta infatti in primo piano lo scatto fotografico assai noto (acquisito dal filmato registrato dalle telecamere di sorveglianza di Banca MPS, site in Vicolo di San Pio) che riproduceva Giancarlo Filippone, all’epoca segretario del Direttore della comunicazione MPS, che accorreva in soccorso dell’amico David Rossi oramai cadavere sul selciato del Vicolo di Monte Pio, a seguito della caduta dalla finestra del proprio ufficio il 6 marzo 2013.

Sia la figura del Filippone, sia il cadavere del Rossi David giacente a terra, così come rappresentate nell’opera del Pizzichini, sono perfettamente identiche allo scatto fotografico rinvenibile su centinaia di siti giornalistici e riproposto dal servizio del New York Post del giugno 2016.

L’opera pittorica in oggetto (in omaggio al tema della Mostra “Pittori a Siena per Dante”) riporta altresì nella parte alta della tela la scritta “Inferno Canto XXXIII” e, nella parte centrale, la intera trascrizione in corsivo del canto medesimo (come noto dedicato ai “traditori degli amici e degli ospiti”, tra cui la nota figura storica del Conte Ugolino).

Appare evidente l’intento provocatorio dell’artista, il quale – nel rappresentare lo scatto fotografico del Filippone di fronte al cadavere di David Rossi e contestualmente citare il canto dantesco dedicato ai “traditori degli amici” – ha voluto verosimilmente rappresentare l’ipotesi che la tragica morte del Rossi possa essere avvenuta a causa del tradimento dell’amico o che comunque l’amico (come ipotizzato anche da Carolina Orlandi) potesse custodire segreti inconfessabili sulla vicenda.

Di sicuro si tratta di un’opera assai discutibile, tenuto conto che il medesimo Filippone (a suo tempo coinvolto nella vicenda dal servizio de Le Iene, ma sempre rimasto completamente estraneo a tutte le inchieste giudiziarie che si sono succedute), pochi giorni fa è stato sentito dalla Commissione parlamentare che indaga sulle cause della morte di David Rossi.

Stamani l’Università di Siena ha deciso di rimuovere dalla mostra l’opera del Pizzichini, sembra a seguito di formale diffida da parte di Giancarlo Filippone.

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