La commissione d’inchiesta dopo la due giorni a Siena ribadisce che ci sono state gravi lacune soprattutto nella prima inchiesta

Una due giorni interessante e produttiva, che è servita a capire certi meccanismi, a vedere i luoghi, a guardare negli occhi le persone più o meno coinvolte nella vicenda.

Sono soddisfatti del lavoro svolto i membri della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi che hanno trascorso due giorni a Siena, facendo un sopralluogo a Rocca Salimbeni, nella stanza di Rossi, nel vicolo Monte Pio dove è stato ritrovato il corpo, dopo essere precipitato dalla finestra dell’ufficio. Hanno ascoltato la moglie di David, Antonella Tognazzi, e il fratello Ranieri Rossi. Poi Lorenza Bondi, Giancarlo Filippone e Massimo Riccucci.

“Siamo venuti a Siena perché la commissione ha dei dubbi sulle ricostruzioni che fino ad oggi sono state fatte e quindi volevamo vedere con i nostri occhi e ascoltare i testimoni – hanno spiegato -. Ci sono elementi che hanno portato alla tesi del suicidio che ci lasciano perplessi, non ci convincono del tutto“.

Sicuramente ci sono delle lacune gravi nella prima inchiesta, la seconda ha scontato il fatto che è stata svolta a distanza di anni”.  – ha detto il presidente della commissione Zanettin nella conferenza stampa consuntiva riferendosi alle due inchieste  che la procura di Siena ha archiviato come suicidio.

“Nella prima inchiesta ci sono aspetti di superficialità che lasciano perplessi”- ha aggiunto Zanettin -. Vogliamo arrivare al termine del nostro lavoro con la produzione di una documentazione tecnica, per questo abbiamo deciso di effettuare delle perizie e tra queste la simulazione della caduta dalla finestra attraverso un manichino di uguale peso e misura di Rossi”. 

“Vogliamo arrivare alla verità – continua Zanettin -, o almeno dare un contributo alla ricerca della verità. Vogliamo esplorare qualsiasi zona rimasta inesplorata. Siena è una città che ha vissuto questo dramma con grande intensità e questa è l’ultima occasione per trovare una soluzioneLancio un appello: chi sa qualcosa parli, se qualcuno lo ritiene può contattarci, possono essere uditi in forma secretata”.

Il lavoro della commissione procederà spedito, con molte audizioni già fissate, altre da calendarizzare e anche alcune nuove, emerse dai colloqui con i testimoni in questi giorni.

Il 14 settembre verrà sentito Raffaele Ascheri, che nel suo ultimo libro “Cronaca di un suicidio (annunciato)” sostiene con forza (ed anche elementi inediti) la tesi che David Rossi si sia volontariamente gettato dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni la sera del 6 marzo 2013.

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