Il professore torna a parlare del caso Rossi: “Dietro la tesi dell’omicidio c’è solo una questione di soldi”

Di fronte all’evocativo striscione nel Vicolo di Monte Pio, che esorta a fare “verità per David” il professor Raffaele Ascheri ha tenuto un lungo discorso riepilogativo di quella che é la lunga vicenda mediatica e giudiziaria allestita attorno al caso Rossi. Dopo essersi speso in varie pubblicazioni e apparizioni, Ascheri aveva smesso di dedicarsi al caso Rossi lo scorso settembre 2021, in seguito ad aver parlato di fronte alla commissione parlamentare. Rispetto ad allora la commissione, decaduta insieme al governo Draghi, ha concluso i suoi lavori e pubblicato la relazione conclusiva.

A spingere di nuovo Ascheri ad entrare nel dibattito é stato Inside, l’ultimo programma di approfondimento delle Iene che, nella sua prima puntata, ha parlato nuovamente a un milione di spettatori in diretta del Caso Rossi. Il professore ha fatto più volte notare che con Inside é stato dato volutamente poco risalto al fatto che la vedova, Antonella Tognazzi, avesse presentato una causa civile giulavoristica nei confronti di banca Mps al fine di avere un congruo risarcimento, di più di un milione di euro, in cui si dichiara di non avere interesse in quella sede a stabilire se si trattasse di suicidio o omicidio.
“La causa comunque – spiega Ascheri – é andata male per la famiglia della vedova, perché il giudice del lavoro, Cammarosano, l’ha rigettata. Per la prima volta quindi, anche la giustizia civile si é occupata del caso Rossi ed ha sentenziato, portando la famiglia all’ennesima sconfitta giudiziaria”.

“Nel frattempo – prosegue Ascheri – mentre l’offensiva mediatica delle Iene va avanti, Siena si sta assuefacendo alla narrazione dell’omicidio, quasi che l’aggressione mediatica della citta fosse un fatto inevitabile. In passato ho scritto libri molto polemici nei confronti della città, ma credo di averli documentati ed anche abbastanza bene. Ad esempio, si da per scontato che la città debba essere la versione toscana di Sodoma e Gomorra ma senza avere nessuna prova fondamentale in tal senso!“.

Matteo Bonaccorsi ha detto, con tanto di foto, che due pm erano soliti frequentare orge, più o meno omosessuali, lanciando uno stigma forte – accusa Ascheri -. E’ diventato normale dire che David é stato selvaggiamente picchiato, cosa che non risulta in nessun atto! É anche stato acclarato che nell’ufficio di Davi non c’era stato nessuno, e i riscontri con il Dna lo confermano. David Rossi era in una chiarissima situazione pre-suicidiaria, mentre la famiglia dice che era sotto pressione. Oggi si tende a dire che lui fosse minacciato, ma dal 2017 non é stato trovato nessun tipo di minaccia. Ci stiamo assuefacendo alla minimizzazione di elementi che in qualunque altro caso di omicidio sarebbero dirimenti. Ad esempio la mail del 4 marzo, le testimonianze dei colleghi che dicono che David era instabile, tre lettere in articulo mortis in cui annuncia il suicidio alla moglie). É il suicidio più annunciato, chiaro, evidente, che ci sia stato fra i suicidi negli ultimi decenni in Italia. Qualcuno però ha voluto che diventasse un caso nazionale” – conclude Ascheri.

Secondo Ascheri quindi il motivo fondante che spinge la famiglia a continuare a chiedere a gran voce ‘verità per David’ sarebbero i soldi. “Alcuni esponenti della famiglia hanno avuto interesse, dall’ottobre 2017, di trasformare il dramma in un caso nazionale, per motivi che – soprattutto dopo la causa giulavoristica- appaiono evidenti anche a tutti coloro che nutrono dei dubbi in tal senso. La famiglia dovrebbe spiegare perché, subito dopo il fatto, di fronte ai magistrati e alla giudiziaria ha detto delle cose che poi son state contraddette. La causa giuslavoristica dimostra che solo i soldi a muovere tutto“.

“Se, come cittadini, vogliamo che l’amministrazione della giustizia passi attraverso programmi televisivi, allora continuano pure così. Altrimenti – conclude il professore – è necessario dire che quella del Caso Rossi é la più grande fake news degli ultimi dieci anni”.

La diretta della conferenza stampa di Raffaele Ascheri

L’intervista di Raffaele Ascheri ai microfoni della Gazzetta di Siena

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