“David non si è ucciso e, visti i segni sul suo corpo, avrebbe scelto davvero un modo molto strano per suicidarsi”

Dopo Raffaele Ascheri, ieri è toccato a Carolina Orlandi essere ascoltata dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul caso David Rossi. Un’audizione molto attesa dalla figlia dell’ex responsabile della comunicazione di Mps, che ha potuto ribadire ancora una volta la sua poca convinzione nei confronti della tesi del suicidio.

Nel corso dell’audizione sono stati ripercorsi tutti i fatti accaduti in quei tragici giorni. Prima quelli relativi al giorno prima della scomparsa di Rossi, quando Carolina scambiò con David dei bigliettini scritti, poiché lui temeva che qualcuno avesse piazzato delle cimici in casa per spiarlo. E poi gli eventi del 6 marzo, dalla corsa verso la sede di Mps, passando per l’incontro con il segretario di Rossi Giancarlo Filippone ed arrivando ai successivi contatti col portiere di Mps Massimo Riccucci e con Bernardo Mingrone

La Orlandi ha espresso tutti i suoi dubbi in merito ai comportamenti insoliti di tutti gli altri personaggi coinvolti nella vicenda: “All’inizio Filippone ha fatto da mediatore, poi è scomparso e non sono mai riuscita a spiegarmi il perché. Quando mi è capitato di incrociarlo, ho visto che cambiava strada. Riccucci invece era l’unica persona che poteva salvargli la vita e ancora oggi non capisco perché non l’ha fatto”.

Carolina Orlandi ha anche confessato di aver creduto al suicidio all’inizio, cambiando poi idea dopo aver visto il video del tragico evento: “David non si è ucciso e tra l’altro, visti i segni sul suo corpo, avrebbe scelto davvero un modo molto strano per suicidarsi. Ridicolo portare avanti solo questa tesi”.

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