Benvenuti in un magico mondo: quello di “Casalbosco”. Non ci si annoia mai in questo angolo di Toscana dove la natura prende tutto lo spazio che merita
Papere e cigni, daini e mufloni. Alpaca e poi lumache: migliaia di lumache. Benvenuti in un magico mondo: quello di “Casalbosco”. Non ci si annoia mai in questo angolo di Toscana dove la natura prende tutto lo spazio che merita lasciandoci il privilegio di osservare qualcosa che si rinnova attimo dopo attimo: la vita animale.
Sembra l’ambientazione di una favola, in realtà è un’azienda ben pensata: produzione e ospitalità. Ad inventarla i coniugi Vinciarelli: Bruno e Fosca. Dal 1990 hanno deciso di dedicare parte della loro vita all’accoglienza turistica non trascurando l’importanza di gestire un parco naturale che si può visitare liberamente. “Qui arrivano anche le scolaresche e chiunque abbia voglia di conoscere il nostro piccolo mondo” precisa Bruno mentre porge il cibo ad un timido alpaca. “La loro lana è preziosa” puntualizza subito.
I bambini sembrano apprezzare: hanno l’opportunità di avvicinare animali visti solo nei libri. Mentre si osservano galline e pulcini, un pavone fa mostra di se camminando libero. Pochi metri più avanti c’è il lago con i cigni. Poi daini e volatili di diverse specie.
C’è spazio per tutti: perfino per le lumache. “Abbiamo attivato questa produzione da poco tempo. Le raccogliamo e poi le destiniamo alla ristorazione”. Migliaia di chiocciole paiono ascoltare immobili sospese su fili di lattuga appositamente coltivati per essere il loro cibo.
E’ tempo di andare via ma i bimbi pare non siano della stessa idea. Hanno scoperto un piccolo parco giochi: il lieto fine della favola ora è più difficile! 5 giri sullo scivolo è l’accordo. Immancabilmente non rispettato: ne contiamo almeno 10.
Se decidete di passare da “Casalbosco” due regole. La prima: fatevi sempre precedere da una telefonata. Sarà gradita. La seconda: chiedete a Bruno a Fosca di nascondere, dietro ad una siepe, le giostre!
Le foto sono di Francesco Antonio Saponaro (7 anni)