Il Rettore del Magistrato delle Contrade Gianni Morelli: “Non c’è il rischio che chiudano le Società e i Musei, ma saranno mesi duri. Faremo il massimo per i contradaioli”
L’emergenza energetica preoccupa sempre di più il territorio senese. In città, oltre alle famiglie e le imprese, anche le Contrade potrebbero andare incontro a numerosi problemi economici con l’arrivo dell’inverno, quando il costo delle bollette schizzerà sempre più in alto anche per le Società e i Musei. Una situazione non semplice da affrontare, a maggior ragione dopo che la pandemia ha sottratto due anni alla vita di Contrada.
“La preoccupazione riguarda anche il nostro mondo per due motivi – spiega alla Gazzetta di Siena Gianni Morelli, Rettore del Magistrato delle Contrade -. Il primo per la vita in Contrada in sé, in quanto siamo appena usciti da anni di lockdown e non possiamo permetterci di non avere la socialità che il nostro quotidiano richiede. Il secondo riguarda la vita contradaioli. Ci preoccupa cosa può succedere ai pensionati, alle famiglie e alle comunità“.
Come sempre le Contrade sono pronte a fare la loro parte anche in questa nuova crisi: “Non possiamo sostituirci alle varie associazioni di categoria o di volontariato – prosegue Morelli -, ma faremo il massimo. Quando si parla di emergenza nel tessuto cittadino cerchiamo di essere un valore aggiunto per la nostra comunità“.
Il Comune ha stanziato più di un milione di euro per aiutare la cittadinanza e ad inizio settimana ha organizzato un incontro con le principali associazioni senesi, tra cui le Contrade, per capire come spendere al meglio questa cifra: “E’ stata un’iniziativa lodevole e inaspettata – racconta Morelli -. Quando qualcuno riesce a trovare ulteriori risorse durante l’anno in corso bisogna fargli un plauso. Ci vorrà un po’ di tempo e ci mettiamo a disposizione per un eventuale tavolo, in modo tale da fare da tramite tra amministrazione e cittadinanza. Le nostre richieste? Bisogna prima vedere quale sarà l’impatto sui nostri bilanci, ad oggi non possiamo prevederlo. Per ora non c’è il rischio che chiudano le Società di Contrada e i Musei, dovremo solo fare i conti con la realtà quotidiana “.