De Mossi: “La presenza dei Paggi Maggiori ha fatto stringere il cuore”

Siena trionfa ancora immortale nonostante la pandemia. Oggi la città ha celebrato il Capodanno Senese: il Covid non ha impedito di far vedere i colori delle Contrade, di far sentire il suono delle chiarine.

A causa della pandemia, è stata una cerimonia “blindata” quella del Capodanno senese. Tuttavia, nonostante il periodo sicuramente non facile, oggi Siena si è comunque vestita a festa, con le bandiere delle diciassette contrade esposte per tutte le vie, i vicoli e i palazzi della città. Dopo che nel 2020 il lockdown aveva impedito qualsiasi cerimonia, quest’anno il Cardinale Arcivescovo Augusto Poalo Lojudice, per la prima ha potuto celebrare la funzione religiosa nella chiesa della Santissima Annunziata al Santa Maria della Scala la presenza degli onorandi Priori e dei Paggi Maggiori delle Contrade.

Dopo la funzione, si è svolta, nella Sala del Mappamondo di Palazzo Pubblico, la lectio magistralis del professor Rino Rappuoli, impegnato in prima linea nella lotta contro il la pandemia attraverso lo sviluppo degli anticorpi monoclonali.

“Nel 2020 – ha detto Rappuoli – abbiamo affrontato la pandemia con le stesse armi con cui fu affrontata la peste nel 1348, con mascherine e distanziamento. Però oggi abbiamo la scienza e spero che nel 2021 i vaccini e gli anticorpi monoclonali possano riportarci alla normalità. Quando un anno fa i giornalisti mi chiedevano quando saremo riusciti ad ottenere il vaccino rispondevo che ci sarebbero almeno diciotto mesi, adesso però sono qui a dirvi che avevo torno, perché sono stati fatti in dieci mesi. E’ stato un miracolo, dovuto a due motivi. Innanzitutto abbiamo sviluppato dei vaccini nuovi, che vengono chiamati a Rna. La grande differenza è che alla fine degli anni novanta invece di osservare il batterio siamo andati a cercare il genoma, così abbiamo utilizzato le informazioni tratte dal computer invece di dover aspettare la crescita del batterio. Dieci anni fa per fare il vaccino avremmo dovuto prendere il batterio dalla Cina e farlo crescere per mesi, con questo sistema invece siamo riusciti a fare più velocemente. La tecnologia era pronta”.

“L’altra cosa – ha aggiunto Rappuoli – sono stati gli investimenti del settore pubblico, moltissimi paesi nel mondo hanno messo a disposizione delle aziende una somma pari a 15 miliardi. Questo ha permesso di velocizzare le fasi di sviluppo del vaccino. Nessuna attività di sviluppo del vaccino è stata saltata, i vaccini sono sicuri, non è stato saltato nessuno step, semplicemente gli sforzi hanno permesso di fare il processo con più velocità”.

“I vaccini servono a prevenire- ha aggiunto Rappuoli -, non a curare, una volta che uno è infetto non servono più. Per questo Toscana Life Science ha deciso di sviluppare gli anticorpi monoclonali. Non sono una cosa nuova, il principio è vecchio di un secolo, ci sono circa duecento farmaci approvati dall’Aifa. Sono usati, ma solo nelle malattie croniche e nei tumori, non hanno avuto molto uso nelle malattie infettive fino ad adesso, anche perché nessuno ha investito in questo tipo di patologie finora. Per cui l’attività di sviluppo dei monoclonali in questo settore non era molto diffuso. Abbiamo fatto un accordo con lo Spallanzani e con l’Università di Siena, ci siamo fatti dare sangue delle persone infette e abbiamo ricavato le cellule che ci hanno permesso di individuare gli anticorpi più potenti, siamo riusciti a fare i monoclonali da marzo dell’anno scorso e a giugno abbiamo iniziato a produrli. Oggi siamo nella prima fase di prove cliniche. Ci sono altre aziende americane che stanno sviluppando gli anticorpi monoclonali e dai loro test emerge che eliminano la mortalità, quindi funzionano. Ma quelli sviluppati da noi sono i più potenti del mondo. Siena è l’unico posto in Italia in cui si fanno vaccini e monoclonali, che nella pandemia sono una questione di sicurezza nazionale, è l’unico posto in cui c’è la competenze di ricerca e industriale per fare queste cose. Possiamo dare il nostro contributo all’Europa, all’Italia e al mondo”.

“E’ il mio primo Capodanno Senese – ha afferma l’Arcivescovo all’uscita dalla chiesa -, rivedere i colori delle bandiere dà vita in questo orizzonte ancora così scuro. E’ un segno di speranza per chi vive qui, significa veramente tanto. Mi unisco all’emozione di chi certe cose le ha vissute dalla nascita”.

Molto emozionato, al termine della funzione religiosa, anche il Sindaco Luigi De Mossi: “Abbiamo voluto fortemente fare una cerimonia, seppur un po’ ridotta, la presenza dei Paggi Maggiori e delle Chiarine ha fatto stringere il cuore un po’ a tutti noi. C’è bisogno di ritornare a quelle che sono le nostre tradizioni, mi è parso di vedere nello sguardo dei Priori speranza e malinconia allo stesso tempo. La salute è importante, ma anche il rispetto della nostra civiltà fa parte della nostra salute”

Grande emozione anche per il Rettore del Magistrato delle Contrade Claudio Rossi. ““Una cerimonia toccante e significativa – ha detto il rettore – Palio e Feste Titolari? Ci ritroveremo a metà aprile, il 12 probabilmente, e prenderemo una decisione intanto per le Feste Titolari”.

Le immagini della cerimonia religiosa.

La lectio magistralis di Rino Rappuoli.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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