Il presidente dell’Unione dei comuni montani dell’Amiata grossetana si è espresso in merito alle recenti polemiche circa i disagi dati dal massiccio afflusso turistico sull’Amiata

Dopo due fine settimana di massiccio afflusso turistico sull’Amiata, che ha generato un sovraffollamento causando non pochi disagi a turisti e sciatori arrivati in montagna per passare una giornata sulla neve, e che hanno visto dimettersi il consigliere di Abbadia con delega alla Montagna, Gazzetta di Siena ha deciso di intervistare Daniele Rossi, presidente dell’Unione dei comuni montani dell’Amiata grossetana.

Secondo me la questione dei disagi è relativa, – ha detto Rossi – è evidente che si può fare di meglio e che i comuni maggiormente coinvolti stavano pensando ad un discorso di regolarizzazione del traffico, ma io lo vedrei come un’occasione di valorizzazione dell’Amiata: la montagna sta avendo successo. A mio modo di vedere è evidente che la montagna, per com’è strutturata, non può permettere a tutti di salire fino in vetta con la macchina. L’ideale sarebbe che ci fosse la possibilità di parcheggiare a metà e salire con gli impianti, cosa che viene fatta su tutte le montagne del mondo, mentre non si capisce perché sull’Amiata si vuole salire in macchina”.

Ma i disagi, come testimoniano numerosi articoli e testimonianze sul web, non riguardano solo l’ultimo tratto di salita fino in vetta, anzi: le file di macchine parcheggiate più o meno bene al lato della carreggiata, precedono anche di qualche chilometro l’arrivo alle Macinaie.  “Le strade sono provinciali e bisognerebbe che le provincie mettano a disposizione le forze per poter dirigere il traffico, almeno durante quei pochi fine settimana all’anno di grandissimo afflusso, non dovrebbe essere così difficile ragionare in termini di ‘circonvallazione dell’Amiata’. – Ha detto il presidente Rossi – I disagi di accesso e di parcheggio quando c’è la neve, dovrebbero essere messi in conto dai visitatori, data la bellezza e il fascino di richiamo della montagna, ma considerando che ogni comune ha una strada di accesso, fino al livello di Cantore, Macinaie e Contessa, credo che si possa arrivare senza problemi”.

Per adesso e nel dettaglio, ha spiegato Rossi: “Il Comune di Castel del Piano ha disposto due strade a senso unico, per salire e per scendere fino alle Macinaie, io credo che la situazione non è poi così ingestibile se le macchine riescono a parcheggiarsi su un solo lato della carreggiata. Le cose possono essere affinate, ma dopo una certa soglia di afflussi l’unica soluzione potrebbe essere una gestione dei parcheggi tale che, dopo l’arrivo di un certo numero di macchine, si dirà che non è più possibile arrivare in vetta, questo perché le difficoltà che si possono riscontrare riguardano cinque fine settimana all’anno, in cui la montagna viene assaltata”.

“Le amministrazioni trattano continuamente il problema – ha precisato Rossi – abbiamo sistematizzato tutta l’area di parcheggio alla Marsiliana e alle Macinaie e fra poco sarà il turno della Contessa. Non ho apprezzato i titoli che sono stati fatti da alcuni giornali che alludono ad un caos amiatino; chi va sull’Amiata nei momenti di punta è chiaro che rischia di incontrare qualche problema. Mi preme sottolineare che non c’è un disinteresse delle amministrazioni, che anzi trattano costantemente il problema”.

Riguardo invece alla gestione delle piste e degli impianti Rossi ammette che: “Certamente potrebbe essere razionalizzato il discorso impiantistico, su cui abbiamo rilevato delle problematiche su cui i comuni si stanno muovendo. Gli impianti potrebbero essere rinnovati, credo che siano in qualche caso obsoleti, ma i comuni stanno facendo degli sforzi; e Castel del Piano e Seggiano si sono recentemente aggiudicati il bando regionale ‘Impianti di risalita’.

Eleonora Rosi
Sono una giovane studentessa della facoltà magistrale di Lettere, maremmana di nascita, ho lasciato l'Argentario da quattro anni per vivere e studiare a Siena. Mi interesso di politica, ambiente e attualità, con il proposito di capire e raccontare la cronaca di un territorio tanto antico e ricco di storia quanto vivo e vitale come quello senese.

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