“Abbiamo bisogno di supporto dalle Asl. Il nostro sforzo è nullo senza una solida rete di contatti con i contagiati”

L’esplosione dei contagi, conseguentemente all’elevata richiesta di tamponi, la nuova direttiva regionale e la mancanza di disponibilità di tamponi molecolari, hanno fatto si che le farmacie venissero prese d’assalto: “Non eravamo assolutamente pronti ad un cambiamento simile – dichiara Alessio Berti, titolare della farmacia di Castellina in Chianti -. Ci troviamo a svolgere un ruolo diverso da quello che ci è richiesto. Siamo un tassello all’interno del sistema sanitario, l’unico che per ora lavora senza inceppi”.

“Abbiamo bisogno di supporto anche da parte delle Asl. L’ordinanza, che ritengo accettabile, è però di difficile interpretazione”. Proprio negli scorsi giorni era stato annunciato un aumento di operatori addetti al tracciamento dei contagiati, fondamentale per riuscire a ottenere buoni risultati nella corsa contro il virus, “perché noi farmacisti possiamo solamente certificare l’esito del tampone. Il nostro sforzo, organizzativo e sanitario, è nullo senza una solida rete di contatti tra le Usca, le Asl e i positivi”.

Intervento, quello del presidente della Regione, che non ha alleggerito il lavoro dei farmacisti, che ogni giorno si trovano a fronteggiare sempre più richieste di tamponi, anche da positivi accertati che non hanno avuto la possibilità di accedere al tampone molecolare. Se Berti dichiara di “avere molte richieste, che fortunatamente riusciamo a fronteggiare”, nei comuni limitrofi la situazione è drammaticamente differente. Sempre più cittadini si incolonnano anche per ore davanti alle farmacie della provincia in cerca di un tampone disponile, perché anche quelli cominciano a scarseggiare. Nel capoluogo alcuni presidi sono stati obbligati a mettere in stand by il servizio, mentre altre non hanno disponibilità fino alla metà di gennaio.

“Le richieste continuano ad essere imponenti e molti si affidano ai test rapidi da fare in autonomia, nonostante anche questi diventeranno presto un miraggio – racconta Berti -. Forse peggiore è la disponibilità delle mascherine Ffp2 – diventate indispensabili dopo l’ultimo decreto anti-Covid del 25 dicembre -. Con le nostre disponibilità possiamo andare avanti qualche giorno, ma le richieste sono elevate e le mascherine scarseggiano. Per fortuna, nonostante la scarsa quantità, i prezzi sono abbastanza stabili”.

Insomma, una situazione angosciosa che mette a dura prova un territorio fortemente provato dall’andamento epidemiologico e che fa preoccupare i farmacisti in vista del prossimo picco di contagi previsto per metà gennaio: “Mi chiede se riusciremo a fronteggiare l’ennesimo aumento di contagi? Ne dubito”.

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