Finora si protraeva dai 14 ai 19 anni nelle società professionistiche e dai 14 ai 25 in quelle dilettantistiche
Era nell’aria da diverso tempo e finalmente, grazie al Decreto “Mille Proroghe” dello scorso 28 febbraio – in cui era inserita, l’istanza é diventata ufficiale. Sarà infatti abolito il vincolo sportivo, una delle tante regole che ha sempre destato più critiche tra gli addetti ai lavori, soprattutto nel calcio dilettantistico (insieme all’obbligatorietà delle cosiddette “quote” in campo, anch’essa prossima all’eliminazione). Giuridicamente parlando, esso non è altro che una sorta di “legame decennale quasi indissolubile” che un giovane calciatore assume al momento in cui viene tesserato da una società di calcio, professionistica o dilettantistica.
In seguito alla firma, i casi in cui era previsto lo svincolo erano, oltre che per decadenza, tutti quelli previsti dall’articolo 106 del NOIF (Norme Organizzative Interne Federali): tra le altre, quindi, rinuncia della società; accordo; inattività del giocatore o della società; cambio di residenza; contratto da professionista. Solitamente il tesseramento avviene intorno ai 14 anni, con il vincolo che si protrae sino ai 19 se professionisti o ai 25 se dilettanti.
Nel decreto legislativo si legge che “Le limitazioni alla libertà contrattuale dell’atleta, individuate come vincolo sportivo, sono eliminate entro il 1° luglio 2023“, che conferma la proroga rispetto allo scadere del termine che inizialmente era programmato per la fine del 2022. In realtà, andando più a fondo nel testo, si legge anche di una piccola eccezione: soltanto per “i vincoli già pre-esistenti, e quindi per i tesseramenti che costituiscono rinnovi di precedenti tesseramenti, il termine è prorogato al 1° luglio 2024”. In poche parole, sarà scongiurato un tesseramento con vincolo dal prossimo luglio ma, se si è già tesserati, si potrà prolungare il vincolo anche se solo per una stagione sportiva solo per chi è già tesserato ad una società. I dirigenti sono avvisati: il calcio sta cambiando.