Bobo Rondelli sarà a Bottega 26 giovedì 12 con uno spettacolo che, lui stesso, definisce “bello movimentato”

Bobo Rondelli torna a Siena anzi, stavolta, a Poggibonsi. 

Il suo palco, giovedì 12 gennaio, sarà Bottega 26. La serata ce la facciamo raccontare da lui che, appena ripresosi da un piccolo problema di salute, è già pronto a tornare con la stessa genuina irriverenza che lo contraddistingue. 

Bobo, mentre borbotti che ti facciamo perdere tempo, vuoi dirci come stai?

(Ride)I malati brontolano, lo sai. Ma sto benino, di salute intendo. Solo che più mi guardo attorno e più mi rendo conto che a star male spesso è lo spirito perchè il mondo che ci circonda fa sempre più pena.

In questi giorni di malattia ho approfittato per riflettere e pure per ripassare mentalmente la scelta delle canzoni che farò durante la serata.

Bene, allora vuoi darci qualche anticipazione?

Siccome son vecchio sceglierò tra le canzoni più vecchie; ho proprio voglia di rispolverare i miei “ciuchi di battaglia”. E poi io sono un po’ una prostituta e faccio quello che piace alle persone. 

Voglio arrivare alla gente e coinvolgerla.

E’ questo il concetto che sta alla base dello spettacolo “Osteria del tempo perso”?

Sì, ho lavorato tanto nelle osterie ed è proprio suonandoci che si ritrovano una vicinanza e un’intimità con il pubblico che spesso sembrano perdute.

Non c’è trucco e non c’è inganno, si va a ruota libera e con il pubblico si instaura un rapporto estremamente diretto. Spesso scelgo qualcuno e lo rendo partecipe: per questo uno spettacolo come quello di giovedi sarà bello movimentato.

Non so mai cosa succede nella serata, sostanzialmente mi sono rotto di fare sempre la stessa cosa. La mia è un po’ come l’opinione di un clown: se mi diverto io, si divertono anche gli altri.

Io, vi assicuro, mi diverto.

Quanto le persone hanno bisogno di ridere e divertirsi?

Tanto. E di rallentare, trattenendo per sé qualcosa. Questa società fatta solo di tecnologia e di un “usa e getta” costante, ci sta togliendo troppo.

La gente ha ancora un gran bisogno di sentire la poesia e la bellezza.

Se tutto il mondo diventa solo un apparire siamo arrivati all’apocalisse. 

Per questo io canto anche un sentire profondo. Poi intendiamoci, qualche canzone è piu pensata, altre meno, sennò sembra di menarla alla gente. Bisogna sempre alternare. I testi impegnati non son per tutti. Ho una gran fiducia nei giovani, per questo spero che giovedì ce ne siano tanti: quando parlo con certi ragazzi e mi so fare ascoltare, trovo che abbiano una gran voglia di parlare, di dire la loro e di sperare.

Del tuo ultimo album che ci dici?

Che ha venduto e son contento, ma non so nemmeno quanto abbia venduto di preciso. Sono umile: se fai una cosa che arriva alle persone, vuol dire che l’hai fatta bene. Lo chiedo a te, che ne dici del mio ultimo album?

Perchè io faccio sempre fatica a riascoltarmi: quando mi risento provo una sorta di disagio. Dal vivo, però, questo disagio sparisce. 

E Bobo in un prossimo futuro che pensa di fare?

Futuro è un parolone, per carità non ne parliamo. Però diciamo che porterò in giro lo spettacolo su Piero Ciampi: in questo momento in cui si tende a non tirare mai fuori una frase sentita e poetica, lui è un artista troppo grande da apprezzare. Ma sono fiducioso.

Magari lo porterò anche a Bottega 26. Chissà…

Tutte le info dell’evento sulla pagina Facebook di Bottega26

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