L’intervento dell’assessore alla sanità al Festiva della Salute a Siena

Al momento in cui Simone Bezzini, neo assessore regionale alla Sanità, è entrato nelle proprie funzioni, il virus ha avuto un’impennata, la Toscana è passata in zona arancione, il contagio è ripartito negli ospedali. Tuttavia il neo assessore, intervenendo all’inaugurazione del Festival della Salute, non si è mostrato travolto dall’emergenza e viceversa ha indicato con chiarezza i prossimi passi che percorrerà la Regione Toscana.

“Stiamo monitorando il sistema sanitario – ha detto l’assessore alla Sanità della Toscana – per proteggere per primi gli operatori negli ospedali. Stiamo inoltre cercando una collaborazione con le strutture private e creando taluni cuscinetti di sicurezza perché è nostro dovere stimare le soluzioni peggiori. La nostra attività più intensa al momento è il tracciamento che fa capo a tre centrali che occupano cinquecento persone. Stiamo anche evolvendo l’idea degli alberghi sanitari, implementando l’assistenza per far modo che ci siano spazi di cura intermedi che possano velocizzare il turn over negli ospedali”.

Simone Bezzini ha anche chiare le linee di sviluppo per la Sanità toscana quando l’emergenza sarà conclusa o comunque nei cinque anni di mandato. “Sono tre i filoni di lavoro – dice l’assessore -. Per primo il piano degli investimenti, già varato dalla Regione, che comporta interventi per svariati milioni nelle principali strutture e nei vari presidi dell’intera rete sanitaria toscana”.

In secondo luogo – spiega Bezzini – “intendiamo rafforzare la funzione della prevenzione. Mi riferisco alle case della salute, rafforzando il ruolo della medicina territoriale. In questa fase contiamo anche di metter mano all’apparato normativo, facendo dei tagli che diano più spazio ai territori. Il presidente Giani ha promesso gli Stati Generali della Sanità e appena ci sarà modo di organizzare eventi di certo li faremo”.

Terza priorità è quella relativa all’innovazione tecnologica – conclude l’assessore -. Ci sono molte apps che favoriscono il lavoro degli operatori sanitari e il virus ha comportato un’ulteriore accelerazione: per esempio la dematerializzazione delle ricette che si è ora realizzata. Parlo anche della telemedicina che rappresenta un modo per far fronte e presidio alle esigenze delle zone più rurali. Nostro scopo è che queste tecnologie non siano più per un ristretto numero di persone, ma diventino un accesso semplice per la grande massa”.  

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