L’amministratore delegato Guido Bastianini ha presentato un piano di “semplificazione” della direzione generale che riguarda circa cinquemila dipendenti sul quale è iniziato il confronto con i sindacati

Quando all’interno di un’organizzazione ci sono due diversi modi di agire si dice che “la mano destra non sa che cosa fa la sinistra”. Il detto si adatta bene ad una vicenda che riguarda il Monte dei Paschi di Siena. L’amministratore delegato Guido Bastianini ha presentato un piano di “semplificazione” della direzione generale che riguarda circa cinquemila dipendenti sul quale è iniziato il confronto con i sindacati. Mentre è partito il dialogo sul piano sono in corso le selezioni di tre figure interne da inserire nelle direzioni oggetto della riorganizzazione. I sindacati hanno già bollato come “incoerente” questo modo di agire. Mano destra e mano sinistra vanno per conto proprio? Oppure la mano sinistra (chi fa le selezioni interne) vuole mettersi in mostra e creare difficoltà alla mano destra (l’amministratore delegato)? Qualche ex sindacalista, dall’interno, sta orchestrando i sindacati per mettere in chiara luce qualche giovane dirigente? Chi è ben informato su quello che avviene nelle segrete stanze di Rocca Salimbeni pende per la seconda ipotesi, cioè si pensa che ci sia la volontà di mettere ulteriori ostacoli al piano di “semplificazione” preparato da Bastianini e dai suoi più stretti collaboratori.

Infatti, il risultato dell’incoerente modalità di azione ha irritato i sindacati montepaschini che “pur sollecitando da sempre la crescita professionale delle risorse interne” hanno diffuso un volantino in cui denunciano “le contraddizioni di un management aziendale che continua a non avere una linea coerente tra chi avanza le richieste e tra chi le gestisce, tra chi sviluppa il personale e tra chi propone i progetti organizzativi”. Insomma, un bel guazzabuglio di cui il vertice Monte dei Paschi vorrebbe farne a meno. Di problemi da risolvere ce ne ha fin troppi l’amministratore delegato che si è buttato pancia a terra per trovare le soluzioni e garantire continuità alla banca fondata nel 1472, ben radicata nel territorio e che garantisce lo stipendio a ventitremila dipendenti. Che si vuole ostacolare questo suo impegno? E se è così chi fa le “bu’e ce’e”?

Il sindacato ha messo in guardia Bastianini, anzi gli ha dato l’ultimatum: “Chiediamo di interrompere immediatamente le selezioni interne”. Altrimenti “ne risentirebbe il percorso intrapreso con senso di responsabilità”. Anche se è linguaggio sindacalese si capisce che le sigle montepaschine sono sul piede di guerra. Ma contro chi? L’ad (mano destra) o la mano sinistra (chi fa le selezioni)?

Rino Goretti

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