Pubblicato nel 2019 sul Journal of Functional Food, lo studio dell’Ateneo senese ha portato alla creazione di ‘Beerbone’, birra a basso contenuto alcolico con bioattività pro funzionale verso cellule ossee e cartilaginee umane dimostrata a livello di laboratorio.

Birra? Sì, ma non come tutte le altre. Nata dal lavoro di un team di studiosi del dipartimento di biotecnologie, chimica e farmacia dell’Università di Siena, ‘Beerbone’ è la birra che agisce positivamente sulle cellule umane ossee, ovvero un alimento di potenziale prevenzione verso osteoporosi e osteoartrosi.

Basso contenuto alcolico e ricca di silicio. Sono queste le caratteristiche di ‘Beerbone”, il risultato finale di un lavoro di ricerca iniziato nel 2015 con il bando sulla Nutraceutica della Regione Toscana. “In quella occasione – spiega Annalisa Santucci, docente dell’Ateneo senese – abbiamo presentato un progetto di ricerca di base sullo studio del silicio contenuto nelle birre per contrastare a livello cellulare osteoporosi e osteoartrosi”.

Alla base del lavoro ci sono dati riscontrabili nella letteratura scientifica e grandi studi epidemiologici del passato. “Il nostro progetto – aggiunge la ricercatrice – conta sulla solidità e sulla consistenza di studi che hanno dimostrato l’associazione positiva tra l’assunzione di silicio e la densità ossea. La birra, come alimento che contiene in assoluto il maggior quantitativo di silicio biodisponibile, è diventata la protagonista del nostro progetto”.

Poi, l’innovazione in laboratorio. “Per dimostrare gli effetti benefici della bevanda a livello molecolare su cellule umane ossee – spiega Santucci – abbiamo usato la birra come se fosse un farmaco. Il prodotto scelto per il processo scientifico è stato quello artigianale del birrificio San Quirico che si è dimostrato capace di promuovere la crescita e la vitalità delle cellule ossee umane, la mineralizzazione delle ossa e la produzione di collagene”.

I dati sullo studio sono stati pubblicati nel 2019 sul Journal of Functional Food. La creazione di ‘Beerbone’ – sottolinea Annalisa Santucci – è il passaggio più recente della nostra ricerca quello che, tecnicamente, si chiama ‘trasferimento tecnologico’ ovvero l’applicazione in un prodotto dei risultati ottenuti in laboratorio”.

“Beerbone è l’evoluzione della birra di San Quirico, nata da una piccola filiera certificata e controllata in ogni suo passaggio: dalla selezione del cereale seminato al controllo finale della quantità di silicio nella bevanda. Gli obiettivi del bando da cui siamo partiti – conclude la docente – erano la creazione di un qualcosa di nuovo e la cooperazione tra enti territoriali. Crediamo di aver tagliato il traguardo di entrambi ma un grande ringraziamento va anche al CERB dell’Università di Perugia, unico Centro di ricerca sulla birra in Italia, e al professor Giuseppe Perretti che ha da sempre creduto in questo progetto. La nostra ricerca continua”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui