L’head coach dell’Acea fa un bilancio dell’annata: “Potevamo lottare per il terzo posto, non è stato possibile. I giovani sono cresciuti molto, la priorità è inserire un centro di categoria. Il possibile triplo derby in C Gold? Farebbe resuscitare l’interesse per la pallacanestro in città”

Due ostacoli separano la Mens Sana dalla C Gold: ad accoglierla, in un triplo derby, ci sarebbero Costone e Virtus. La Vismederi ha da poco festeggiato la promozione a spese proprio della Named, l’Acea invece si è piazzata ottava ed è uscita subito ai quarti di finale con la capolista Herons, ma se l’era vista brutta con lo spettro dei playout. “I primi due posti non erano raggiungibili, le due Montecatini in Serie B potrebbero puntare anche ad un posto nei playoff”, dice il coach dei rossoblu, Andrea Spinello, ospite dell’ultima puntata di “Al Bar dello Sport”. “Potevamo lottare per il terzo, quarto e quinto, avessimo avuto una stagione normale, ma non è stato possibile”. Il riferimento è agli infortuni e al Covid. “Dopo i due tornei estivi abbiamo perso tre giocatori – continua Spinello – Bianchi è rientrato a gennaio, Imbrò l’ultimo mese e mezzo, Ricciardelli non l’abbiamo mai recuperato. Poi il virus, che prima ha colpito tutti i lunghi e poi tutti gli esterni. Ad Arezzo avevamo come play Federico Bianchi, che è un 3 o un 2. Infine le partenze di Bruno e Braccagni, due ragazzi del quintetto”.

Si spiega così l’andamento ondivago della Virtus in regular season: 17 sconfitte e 13 vittorie delle quali appena 2 fuori casa e 11 al PalaPerucatti. “Il palazzetto fa la differenza, qui ci alleniamo tutta la settimana ed è difficile per gli altri venirci a giocare. Però la motivazione di questi numeri è da ricercare in quello che dicevo prima. Non siamo mai riusciti a trovare continuità”.

Spinello, al secondo anno da head coach, è disponibile a continuare con la Virtus. “L’intenzione mia c’è, ma la decisione finale spetta alla società ed è giusto che si prendano tutto il tempo per pensarci”. In ogni caso, serviranno degli innesti in un roster che perderà Lenardon, giunto a fine carriera (mentre è stato da poco preso Cacciatori). “Qualcosa manca – dice Spinello – Bruno non è stato rimpiazzato e in quel ruolo c’è solo Zambonin. La priorità è inserire un centro di categoria. Per quanto riguarda gli esterni, l’annata difficile ci ha fatto capire che i tanti giovani del settore giovanile possono stare in prima squadra. Parlo di Cannoni, Costantini, Adviu, Calvellini e Braccagni, poi partito per la sua avventura. Adesso sono impegnati con l’Under 19 Eccellenza e nei playoff di D con la Maginot. Hanno lavorato tanto e sono cresciuti molto”.

Sulla Mens Sana “posso dire che ha fatto un ottimo campionato prima di riscontrare infortuni e influenze, ma ora si è ripresa. Le auguro di vincere i playoff, sarebbe una bella cosa avere tre derby in un campionato, oltre a far resuscitare l’interesse per la pallacanestro nella nostra città”. Se la Mens Sana ha l’obiettivo, un passo per volta, di salire in B, mentre il Costone vuole difendere la categoria senza però frenare le proprie ambizioni, quale sarà il destino della Virtus? “Troppo presto per dirlo – conclude Spinello – cinque anni fa la C Gold era un altro campionato. Poi c’è stato l’inserimento di Chiusi, l’anno scorso la Pielle, stavolta le due Montecatini. L’Herons tra gara1 e gara2 si è allenata il doppio rispetto a noi, perché i suoi giocatori fanno questo di lavoro. Per centrare la B bisogna iniziare subito a fare una squadra da Serie B. Mantenere la categoria è una cosa più facile, per pensare ad andare di sopra bisogna vedere come sono allestite le squadre”.

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