Il ds di Chiusi a “Al Bar dello Sport”. “Il fatto di essere nella categoria più alta della provincia di Siena è un orgoglio e al tempo stesso, se penso al passato, un peccato”

L’unica squadra di basket in provincia di Siena a giocare è la San Giobbe Chiusi. Lo scorso anno era in C Gold con la Virtus Siena, adesso milita in Serie B e domenica, dopo 4 vittorie di fila, può issarsi in cima alla classifica. L’obiettivo è di salire in A2, “la categoria più idonea per sviluppare il progetto della casa madre, la Reyer Venezia, ovvero quello di far crescere i suoi giovani in una società satellite”, spiega a “Al Bar dello Sport” il direttore sportivo della San Giobbe Giulio Iozzelli, dirigente sportivo di lungo corso (nel basket ha portato Pistoia dalla B1 alla Serie A, dove ha ricoperto il ruolo di direttore generale fino al 2019) arrivato a Chiusi la scorsa estate “per via della serietà del progetto – spiega – e per i rapporti di amicizia con il presidente della Reyer Venezia Federico Casarin e di stima nei confronti del dottor Brugnaro, che anche se non è più presidente e proprietario della Reyer è il punto di riferimento dell’attività cestistica di Venezia e da un po’ di tempo anche di Chiusi. In Italia un’esperienza come quella che si prova a mettere in atto qui, di una società satellite, non è così comune. L’ho visto come qualcosa di affascinante. Chiaramente il percorso è lungo, ci sono molte cose da fare”.

Intanto la squadra, allenata da un altro pistoiese, Giovanni Bassi, ha perso all’esordio con Livorno ma ha rimediato vincendone 4 di fila (Empoli, Firenze, Cecina e Piombino), portandosi a -2 dalla capolista San Miniato (ma con una gara ancora da recuperare), che sfiderà domenica prossima. “Premesso che ci troviamo in un momento storico particolare, con un campionato di 22 partite anziché le 30 previste prima dei playoff, finora abbiamo fatto un buon cammino. Domenica ci aspetta una partita con un avversario che in questo momento ha avuto il rendimento migliore. È un campionato molto equilibrato, anche se non ho un feedback preciso visto che nella mia lunga esperienza nel basket non ho avuto molte occasioni di lavorare in questa categoria. La San Giobbe è una squadra esperta, abbastanza lunga come roster e con giocatori con esperienza di categoria superiore. Vogliamo fare un campionato ambizioso e cercare di stare nelle zone importanti della classifica. Dire oggi, nello scenario delle 64 squadre di Serie B, quelle che saranno le 4 che alla fine avranno la meglio è molto complicato”.

Se sarà Serie A2, servirà di certo un nuovo impianto. “La palestra dove giochiamo oggi non è una struttura sufficiente – continua il direttore sportivo – ci vuole una capienza più consistente, di 2.000 persone, almeno secondo le norme vigenti, anche se non sono escluse variazioni dovute al Covid. A Chiusi c’è un altro impianto che dovrebbe vedere a breve la sua apertura e quella potrebbe essere una struttura adeguata”.

Il fatto che oggi nella provincia di Siena la società nella categoria più alta sia la San Giobbe, conclude Iozzelli, “è motivo di soddisfazione, in primis per le persone del territorio che stanno portando avanti il progetto. Al tempo stesso, se penso al passato, è un peccato. Ci sono stati tanti anni in cui il movimento cestistico senese era florido e coinvolgeva tanti appassionati. E non mi riferisco solo agli scudetti e alle grandi vittorie della Mens Sana. È un tema che riguarda non solo la provincia di Siena ma tutta la regione. La Toscana negli anni d’oro del basket aveva tantissime squadre tra A1 e A2, oggi è rimasta Pistoia che si è auto-retrocessa in A2. Il contesto è molto più triste“.

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