La San Giobbe debutta domenica nel Girone Bianco di A2. “Grossa pressione non ne abbiamo”, dice il fisioterapista senese Federico Aoli, che ha iniziato nel volley (Emma Villas e Vibo Valentia) e lo scorso anno era alla Robur. “Un grande gruppo, ma tante situazioni esterne hanno condizionato i risultati”.

Emma Villas e Vibo Valentia nel volley, poi la Robur nel calcio e infine la San Giobbe Chiusi nel basket. Nel giro di cinque anni il fisioterapista senese Federico Aoli ha abbracciato tre sport diversi. “Sono approdato nella pallavolo grazie al master in fisioterapia dell’Università di Siena – racconta Aoli a “Al Bar dello Sport”, rubrica settimanale della Gazzetta di Siena – e devo dire che è lo sport in cui mi sono trovato meglio, forse perché ci sono stato di più e ho legato anche di più con atleti di livello mondiale, facendo anche un paio di esperienze in Nazionale. Il basket mi piace fin da piccolo, quando seguivo la Mens Sana; ho sempre desiderato arrivare a lavorare nella pallacanestro e spero di poter continuare qua a Chiusi ancora per tanto”.

Lo scorso anno Aoli è stato uno dei fisioterapisti del Siena, in Serie C. “È stata la mia prima esperienza nel calcio professionistico, ho trovato una grande intesa sia con lo staff medico che tecnico. Ci sono state tante situazioni esterne che hanno condizionato i risultati. I giocatori erano ottimi ragazzi, con alcuni di loro mi ci sento tutt’ora, come con Causarano, Catanese, Leonardi e Mangiavacchi. Il calcio è stata l’esperienza più nuova riguardo agli stimoli esterni. Tante componenti ruotano intorno al mondo del calcio, è stato un forte impatto. Pallavolo e pallacanestro sono sport che hanno un’immagine non voglio dire più pulita, ma con ottimi valori. Sono più adatte a me. Quella alla Robur è stata un’esperienza importante, che mi ha fatto crescere. Si impara sempre qualcosa sia dai successi che dagli errori”.

Il presente si chiama San Giobbe. La squadra di basket, per il secondo anno di fila in A2 dopo la cavalcata compiuta grazie al supporto della Reyer Venezia, si è salvata con un turno d’anticipo nonostante la partenza ad handicap (5 ko di fila) e domenica debutterà nel Girone Bianco, una sorta di qualificazione ai playoff: ci sono sei squadre e solo le prime quattro passano agli spareggi per la massima serie, ma Chiusi parte ultima, perché si porta dietro i risultati (una vittoria e tre sconfitte) con le squadre del proprio girone. “Dobbiamo recuperare qualche posizione ma grossa pressione non ne abbiamo, perchè non dobbiamo guardarci dietro. Tante volte durante il campionato abbiamo avuto difficoltà a giocare con squadre del nostro livello, mentre con le più blasonate sono arrivate le migliori prestazioni – spiega Aoli – vogliamo far bene e conquistarci un posto ai playoff. Nella regular season abbiamo pagato i tanti infortuni e, almeno all’inizio, il fatto di avere tanti giocatori nuovi. Ma abbiamo una società molto solida alle spalle che ci ha sempre sostenuto, in qualunque momento”.

Chiusi debutterà nel Girone Bianco domenica alle 18 all’Estra Forum con Agrigento, che la precede di due punti in classifica (così composta: Trapani e Rimini 6, Agrigento e Nardò 4, Latina e Chiusi 2). Chiusi-Agrigento è una riedizione della finale promozione di Serie B del 2022/21. Le prime quattro passano ai playoff, che inizieranno il 13 e il 14 maggio.

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