La curatrice della mostra in corso al Santa Maria della Scala è intervenuta durante la trasmissione “Il dottor Rieux”

“Il Santa Maria della Scala è un luogo meraviglioso, forse il migliore che abbia mai trovato per ospitare la mostra di Lady Phillips: spazi classici, ma aperti e luminosi, per una collezione che ‘salta’ negli stili e nei modi. Sono molto soddisfatta”. Lo ha detto Simona Bartolena, curatrice, intervenuta durante la trasmissione “Il dottor Rieux” curata da EMilio Mariotti, parlando della mostra “Il sogno di Lady Florence Phillips – La Collezione della Johannesburg Art Gallery”. in corso al Vecchio Spedale. “L’arte può essere una cura- ha aggiunto in riferimento alla vecchia funzione del Santa Maria – la sofferenza passa, la bellezza resta come disse Renoir a Matisse”.

Inaugurata nei giorni scorsi nel complesso museale del Santa Maria della Scala la mostra di Opera – Civita, promossa dal Comune di Siena presenta la collezione di capolavori conservata permanentemente alla Galleria d’Arte di Johannesburg, aperta al pubblico nel 1910 e principale museo d’arte del continente africano.

E’ il sogno di una donna – ha aggiunto la curatrice – che voleva creare uno spazio per dare un valore didattico e sociale. Scegliere fra ottomila opere in collezione è stato quasi imbarazzante. Ci sono opere incredibili, la scelta è stata abbastanza difficile. Io ho cercato di portare un doppio sguardo: i grandi nomi imprescindibili con significato particolare soprattutto per noi europei da una parte, dall’altra parte inserire qualche chicca nascosta. Ho raccontato i motivi della scelta di Lady Phillips: esserci e regalare. Due sono le vie: la storia dell’arte dal romanticismo alla pop art, dall’altra la storia di un museo che si costruisce nei decenni”.

Allestita al sesto livello del museo senese e visitabile fino al 10 gennaio 2021“Il sogno di Lady Florence Phillips” è una mostra che ripercorre la storia dell’arte internazionale dalla metà del XIX secolo fino al secondo Novecento: più di un secolo di vicende artistiche narrate attraverso la maestria di interpreti senza tempoDegas, Monet, Cézanne, Van Gogh, Matisse, Modigliani, Turner, Rodin, Moore, Lichtenstein, Derain, Pissarro, Corot, Sargent, Sisley, Bacon, Rossetti, Warhol, Signac, Picasso. Ma non solo. “La vera scoperta della mostra – ha aggiunto la curatrice – è la parte sudafricana, sono gli artisti meno noti: molte sono donne. Le perle nascoste? Si va un po’ sul gusto personale. Per esempio amo molto l’opera, un semplice disegno, di Modigliani: trovo che quel disegno racconti molto bene la capacità di arrivare al dunque con pochi tratti, credo sia un gioiello della collezione”.

La puntata del “Dottor Rieux” con Simona Bartolena.

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