Il presidente di Confesercenti Siena Leonardo Nannizzi: “Stiamo arrivando ad un punto di non ritorno. Paghiamo di più e vendiamo di meno, è un meccanismo diabolico”

Il carburante ha superato i 2 euro al litro, le bollette del gas sono sempre più salate: un effetto della guerra in Ucraina, e delle sanzioni alla Russia che ne sono scaturite, che sta provocando moltissimi disagi. Ad esempio, in tutta la penisola è ripartito il fenomeno delle code nei supermercati, come nei primi giorni della pandemia, per paura che le difficoltà dei trasporti possano incidere sui rifornimenti. Ma le ripercussioni più grosse sono per le famiglie e per le imprese, che devono fronteggiare spese sempre più onerose. Un problema che riguarda ovviamente anche Siena.

“L’impatto sulle aziende senesi per l’aumento delle utenze e della benzina è drammaticoafferma Leonardo Nannizzi, presidente di Confesercenti Siena -, come lo è su tutta l’economia a livello nazionale. Dopo due anni di Covid tutto ci voleva meno una mazzata del genere, che arriva anche insieme ad una tragedia umana. Ma in realtà le utenze del gas e l’energia elettrica erano già aumentate in precedenza, mentre la crescita del prezzo del carburante è irrazionale. Le famiglie hanno sempre meno capacità di spesa, questo si ripercuote sugli esercizi commerciali e sul turismo. I negozi restano aperti pagando i dipendenti e la merce, ma stiamo incassando meno di quelle che sono le spese mensili“.

Leonardo Nannizzi

Per diminuire il costo del carburante il governo Draghi sta pensando ad un taglio del prezzo di 15 centesimi: “E’ una misura adeguata – spiega Nannizzi -, anche se però poi bisogna capire su chi ricade il costo di questo taglio. In ogni caso quella sulla benzina sembra una grande speculazione, l’aumento è troppo esagerato e non sarebbe la prima volta che assistiamo ad un fenomeno di questo tipo. A questo va aggiunto che l’inflazione entro la fine dell’anno potrebbe arrivare all’8% e le borse stanno perdendo miliardi su miliardi. In questo mese si sta bruciando ogni previsione incoraggiante sulla ripresa. Gli unici a guadagnare sono i negozi online”.

All’orizzonte non si vedono segnali positivi: “La situazione è destinata ad implodere – continua Nannizzi -, stiamo arrivando ad un punto di non ritorno. Anche se le merci arrivano sugli scaffali, il loro prezzo aumenta per il costo dei trasporti, oppure ci sono grossi ritardi. L’approvvigionamento può diventare un rischio, ma è consequenziale agli aumenti che incidono su tutta la filiera. I costi aggiuntivi stanno scoraggiando le famiglie a fare acquisti. Noi commercianti paghiamo di più a casa, paghiamo di più per tenere aperto il negozio ma vendiamo di meno. E’ un meccanismo diabolico“.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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