Masi (Pd): “Si rischia di compromettere un progetto che rappresenta un valore aggiunto per la città”. Benini: “Il rischio è quello di strumentalizzare le vicende ingenerando tensioni nelle persone che non conoscono i particolari dei provvedimenti

L’esternalizzazione dei servizi educativi del Comune è stata al centro di un’interrogazione presentata da Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli, Bruno Valentini (Pd), Claudio Cerretani (In Campo) e Pierluigi Piccini (Per Siena).

Masi ha ricordato che “il clima di preoccupazione sui timori, espressi in più riprese da genitori, cittadini e lavoratori, sulla statalizzazione delle scuole dell’infanzia e dell’esternalizzazione progressiva degli asili nido dura ormai da diverso tempo”. 

Le materne e i nidi comunali “sono un’importante componente di un sistema educativo e culturale volto a tutelare l’inclusione formativa e sociale dei bambini, nonché la cura della formazione e l’aggiornamento del personale per promuovere una vera e propria comunità educativa”. 

Sottolineando che “in questo modo si rischia di compromettere un progetto che rappresenta un valore aggiunto del nostro comune e una qualità della nostra Città“. “Alla luce quindi del movimento di preoccupazione e agitazione che è ripartito nell’opinione pubblica, soprattutto in questa sofferenza del Covid, e data la mancanza di un dialogo tra l’Amministrazione, la comunità scolastica, le parti sociali e i cittadini”, ha chiesto se “si intenda o meno esternalizzare i servizi educativi comunali al fine di chiarire una volta per tutte una questione molto importante per l’intera città”.

Nella risposta l’assessore all’Istruzione, Paolo Benini ha sottolineato che “i dati a disposizione ci confermano che la gestione pubblica indiretta ha costi inferiori, ma la qualità non è collegata alle spesa sostenuta”. L’assessore ha dunque ribadito che “il Comune non si sottrae al confronto, anzi; ma questo non significa solo dover accettare le richieste: chi amministra si prende le responsabilità delle scelte, e se si rivelano sbagliate sarà mandato a casa. Non solo, non vedo un numero così ampio di persone a protestare in piazza del Campo, ma solo una sigla sindacale, mentre le altre, pur restando vigili, si sono sfilate da questa iniziativa. Il rischio è quello di strumentalizzare le vicende ingenerando tensioni nelle persone che non conoscono i particolari dei provvedimenti“.

Benini ha dunque definito “sovranista questa strenua difesa della scuola comunale, quindi se il ​Pd insiste sull’aspetto pubblico della scuola non si capisce perché siano contrari alla statalizzazione”. 

Nella replica Masi si è detto “non soddisfatto” della risposta, e già nella fase di illustrazione aveva ricordato che “per questa interrogazione, depositata dalle opposizioni già lo scorso febbraio, prima dell’ufficializzazione dell’esternalizzazione del nido delle Biciancole, era stata chiesta l’urgenza della sua discussione, però non concessa; anche se per dare corso a questa decisione l’Amministrazione ha fatto poi ricorso addirittura al fondo di riserva in via di urgenza per  100mila euro”.

Il consigliere ha dunque ricordato che “Rita Barellini, assessore all’istruzione e al sociale nel nostro Comune,  quando 40 anni fa organizzò i servizi educativi comunali non pensava certo al sovranismo o alla contrapposizione tra servizi pubblici, ma a marcare e sottolineare il fatto che il Comune ha prima di tutto attenzione al personale e ai suoi cittadini”. Il servizio scolastico “si qualifica con il sapere e anche con l’organizzazione e in questi anni quello cittadino si è caratterizzato anche per dare valore aggiunto all’offerta educativa per la nostra città”.

Masi ha infine detto che “l’assessore forse non avrà visto tanta gente in piazza del Campo, ma la città è preoccupata e va ascoltata; e per questo in Consiglio comunale c’è il dovere di far presente questi timori, che vanno considerati e non sottovalutati”.

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