Gruppo protesta R2020

Seguendo il motto “Ribellione, resistenza e rinascita” il gruppo R2020 ha manifestato questa mattina contro la “dittatura pandemica”. Per loro la pandemia è una esagerazione, ecco cosa hanno raccontato

E’ una visione post apocalittica quella che stamattina risuonava dai megafoni del gruppo di protesta R2020. Animati dal motto “Ribellione, resistenza e rinascita”, hanno manifestato questa mattina in Piazza Matteotti, contro quella che definiscono “la dittatura pandemica”.

Siamo qui oggi perché siamo contrari alle politiche governative italiane e internazionali di contrasto all’epidemia -ha dichiarato ai nostri microfoni un manifestante, che ha precisato- crediamo che l’epidemia sia stata molto ingigantita nei suoi effetti di pericolosità clinica. Infatti -aggiunge- molti dei morti conteggiati con o per Covid, in realtà, dipendono da altre patologie. Lo sappiamo dai dati che ci ha fornito il Ministero”.

A tal proposito, da quanto si apprende dal volontino diffuso questa mattina, un gruppo di medici italiani, con tanto di nomi e cognomi, avrebbe spedito una lettera al governo italiano evidenziando come il Covid altro non sarebbe che una forma influenzale non più grave di altri virus stagionali e che quella che stiamo vivendo non è affatto una pandemia.

Inoltre le gravi ripercussioni economiche che il virus sta causando su svariati comparti del nostro Paese, per il gruppo R2020, avrebbero un obiettivo ben preciso: “Facilitare la quarta rivoluzione industriale come dicono i documenti del Word Economic Forum”. Secondo quanto riportato, nello stesso volantino, il Forum nel settembre 2019 avrebbe dichiarato che: “Gli stati devono fornire soldi per lo sviluppo e la produzione di vaccini, prodotti terapeutici e diagnostici e devono investire nelle nuove tecnologie”.

Non è finita qui perché i protestanti come un fiume in piena avanzano altre ipotesi, idee che sembrano essere scaturite, ancora una volta, dal Forum Economico Mondiale. Da questi documenti trapelerebbe la necessità che i governi censurino tutte le notizie e le informazioni che possono danneggiali e rallentare i loro progetti. “Siamo qui anche a difendere il diritto all’informazione -incalza un altro protestante- cerchiamo di mettere in luce cose che normalmente non vengono dette perché nei media ufficiali c’è un’informazione a senso unico. Questa censura è una limitazione alla libertà molto grave, è terrorismo mediatico”.

ll lockdown per esempio -chiarisce un manifestane- non ha nulla a che fare con la situazione pandemica ma è solamente un’arma utilizzata dai governi per imporre delle regole economiche che sono distruttive per la nostra economia”.

Non potevano mancare dubbi e perplessità anche sul vaccino: “E’ stato testato pochissimo, ci sono state reazioni allergiche pericolose nonché morti. Utilizzarlo a tappeto è una politica criminale che porterà più danni che benefici”.

In realtà tutto quello che stiamo vivendo sarebbe il disegno di un progetto più grande, a partire dal distanziamento sociale: “La politica si approfitterà del distanziamento sociale per sostituire ovunque i dispositivi tecnologici digitali ai rapporti umani divenuti, come tali, sospetti di contagio. Non ci riconosceremo più in volto ma attraverso dispositivi digitali che riconosceranno dati biologici obbligatoriamente prelevati. Una tale società potrà ancora definirsi umana?”.

Le interviste agli R2020

1 commento

  1. […] “R2020 fuoco di Siena torna in piazza per il rispetto della carta costituzionale del 1948. Per la libertà di scelta e di cura. Per una scuola degna di chiamarsi tale. Per affrontare finalmente con coraggio le crisi ambientali che incombono su di noi. Per il diritto al lavoro”. Così l’associazione annuncia una nuova manifestazione a Siena, dopo quella a cui hanno dato v… […]

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