Tante le richieste arrivate alle linee telefoniche dell’Ordine degli psicologi della Toscana durante il lockdown: il 7,5% da Siena. Il motivo? Preoccupazione, ansia o necessità di essere ascoltati

Ansia, paura, stati di panico. E tante richieste di aiuto anche da Siena. Da quando è stata attivata, il 16 marzo – in pieno lockdown – la linea telefonica voluta dall’Ordine degli psicologi della Toscana ha ricevuto oltre 500 chiamate; numeri che toccano cifra 808 se si considera anche la seconda linea, quella realizzata in collaborazione con il Comune di Firenze, più specificamente di supporto psicologico. A telefonare sono stati soprattutto cittadini residenti nel comune di Firenze (49.8%), ma tante le chiamate partite anche da Siena (7.5%). Questo dicono i numeri, presentati nei giorni scorsi a Palazzo Vecchio dall’assessore a Welfare e Sanità Andrea Vannucci, dalla presidente e dal vicepresidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana Maria Antonietta Gulino e Simone Mangini.

”L’ordine degli psicologi, che ringraziamo per la preziosa collaborazione e la grande professionalità dei suoi iscritti, è riuscito a intercettare i bisogni delle persone nella fase più dura del lockdown e durante la fase della ripartenza – ha detto l’assessore Vannucci -. Il Comune di Firenze ha fatto la sua parte mettendo a diposizione il proprio call center ‘Io resto a casa’ che ha funzionato da filtro e da canale di informazione privilegiato per accedere a questo tipo di servizio alla persona che è stato svolto in maniera totalmente volontaria e gratuita da parte dei professionisti dell’ordine degli psicologi della Toscana”.

“Firenze ha fatto anche da centro di riferimento per gli altri comuni e le altre province della regione – ha continuato Vannucci -, mettendo il nostro centralino a disposizione anche per chiamate provenienti da fuori città. Siamo perciò felici di aver contribuito all’ottima riuscita del servizio, che è servito anche a chiarire un aspetto che mi auguro possa essere ripreso e valorizzato anche in futuro: la necessità forte di avere servizi di sostegno psicologico a disposizione della cittadinanza indipendentemente dal poterselo permettere, un servizio universale”.

A usufruire del servizio durante il lockdown sono state soprattutto le donne (69,7%), mentre l’età media si aggira intorno ai 50 anni. Diversi i motivi della chiamata, prevalentemente legati alla necessità di un supporto (circa il 75%): stati di ansia e paura, preoccupazioni per familiari/parenti/amici, attacchi di panico e, in particolare modo, richieste di ascolto e bisogno di parlare con qualcuno. Ben 400 gli psicologi che hanno messo la loro professionalità ed esperienza al servizio dei cittadini, in un momento difficile e delicato per l’intero Paese.

“Nel momento in cui questa emergenza sanitaria sarà terminata – ha spiegato la presidente Maria Antonietta Gulino – come richiesto dal sindaco Dario Nardella che ringraziamo per la collaborazione e la sensibilità dimostrata in questi mesi di emergenza, ci mettiamo a disposizione di Firenze con i nostri professionisti psicologi per ragionare di un nuovo modello di città che parta dai bisogni dei cittadini e sappia guardare con speranza al proprio sviluppo e futuro”.

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