ambra cannabis sativa

“From living soil to living oil”

Cosa hanno in comune un farmacista, un sociologo e un biologo?

La passione per le piante medicinali e la ferma convinzione che in una terapia o trattamento, così come nella vita, sia fondamentale l’approccio olistico, ossia la sinergia tra le varie componenti che poi agiscono in maniera benefica sul nostro organismo. Una sorta di unicum, dove la somma delle singole parti restituisce il valore di ogni competenza. Così nasce Ambra, società benefit dedicata alla coltivazione, estrazione, lavorazione e al controllo qualità di Cannabis Sativa. Una realtà che da qualche anno fa parte delle imprese incubate in Toscana Life Sciences. Risponde alle nostre domande Edoardo Alfinito, fondatore e amministratore delegato di Ambra.

Cos’è e come nasce Ambra?

Ambra è una società che da statuto ha preso importanti impegni sociali e ambientali, da qui società Benefit, e che incentra il suo lavoro sulla ricerca, l’innovazione e lo sviluppo di tutta la filiera di cannabis sativa, compreso il servizio di controllo qualità e analisi. Ambra prende il nome dal colore dei nostri estratti che, appunto, presentano una sfumatura ambrata e, inoltre, per noi rappresenta la resina per antonomasia. Con Davide (biologo) e Stefano (sociologo) ci siamo conosciuti proprio grazie alla passione per le piante medicinali e oggi da queste estraiamo fitocomplessi naturali senza alcun impiego di solventi durante il processo di estrazione e lavorazione. Cerchiamo di preservare e tenere unito ciò che la farmaceutica solitamente isola. La nostra volontà è stata fin da subito quella di riuscire a strutturare un modello d’impresa che si allineasse ai sistemi di industria rigenerativa.

Cosa vuol dire essere un’azienda Benefit, e perché avete fatto questa scelta?

La scelta di essere un’azienda benefit ci permette di integrare processi sostenibili di coltivazione e trasformazione e dà la possibilità di lavorare a molti ragazzi giovani che sono interessati a focalizzare il proprio percorso di studio e formazione nel campo delle scienze della vita. Essere un’azienda benefit ci obbliga da statuto a rispettare alcuni obiettivi che sono la costruzione di una filiera industriale rigenerativa e la soddisfazione delle persone che ci lavorano all’interno ma, come dicevo, è proprio la filosofia che abbiamo sposato fin dall’inizio.

Andiamo a fondo, dunque, sulla vostra filosofia: qual è il leitmotiv che guida le vostre scelte?

Noi consideriamo la natura la fonte primaria del sapere: la osserviamo, ricerchiamo e cerchiamo di innovare e sviluppare processi produttivi primari e industriali di trasformazioni integrate con essa. Il nostro scopo è quello di preservare la naturalità dell’estratto, questo perché la pianta in natura produce non singoli principi attivi ma un fitocomplesso, quindi un insieme di quegli elementi che avranno poi un effetto sulla nostra fisiologia. La natura è un esempio di complessità e biodiversità senza il quale non esisterebbe la vita. La natura non separa le armonie, da questo abbiamo notato quanto siano importanti le reti organiche e la biodiversità. In quest’ottica anche Toscana Life Sciences, dove siamo incubati da anni, si allinea molto ai processi complessi della natura perché ha lo scopo di favorire un ecosistema dove elementi diversi collaborano per risultati comuni.

Cosa vuol dire per voi far parte dell’incubatore TLS?

Per Ambra essere in TLS significa non soltanto entrare in contatto con altre aziende che fanno parte del network e quindi avere la possibilità di scambio, valutare potenzialità di collaborazioni o di trasferimento tecnologico, ma significa anche operare in ambienti e laboratori ai massimi standard qualitativi in uno spazio dedicato alla ricerca che è un punto di riferimento italiano, europeo e mondiale. Un ecosistema che quindi può dimostrarsi vero acceleratore e catalizzatore dei processi sviluppati da un’azienda come la nostra. TLS ha dato la possibilità ad Ambra di sviluppare, fin da subito, processi di ricerca che ci hanno permesso quindi di innovare le nostre tecniche di produzione e di applicare processi molto più efficienti e innovativi. Essere all’interno di TLS per Ambra significa accrescere anche la propria autorevolezza nei confronti  dell’intero comparto della ricerca e sviluppo.

Avete anche una coltivazione in Maremma, come viene gestita?

La nostra filiera è integrata e controllata dall’inizio alla fine: la coltivazione di canapa che abbiamo in Maremma segue standard che vanno oltre quelli previsti dai settori biologico e biodinamico. Noi effettuiamo agricoltura sinergica, non piantiamo solamente la varietà che ci interessa raccogliere ma anche tutta una serie di piante “corollario” che servono a creare la biodiversità ambientale naturale in cui tanto crediamo. Anche per questo motivo abbiamo scelto la Maremma, proprio perché è uno degli ambienti più incontaminati e dove la pianta si sviluppa molto bene naturalmente. La natura è un sistema molto complesso e pertanto noi cerchiamo di preservarne gli effetti benefici sulla pianta grazie alle tecniche di estrazione senza solventi: un prodotto sostanzialmente perfetto già in origine. Il nostro compito è quello di mantenere inalterata questa perfezione che la natura produce di per sé. Seguendo questo approccio anche i nostri prodotti mantengono inalterata la loro naturalità e ciò ha un effetto positivo sulla loro efficacia.

Cosa c’è nel futuro di Ambra?

Abbiamo la fortuna di lavorare in un settore che ha un ampio margine di sviluppo ma soprattutto in un settore che ha la possibilità reale di migliorare, di rigenerare il pianeta terra, i suoli e la vita delle persone. Per quanto riguarda l’attività di ricerca, che portiamo incessantemente avanti, attualmente la sfida più grande che stiamo affrontando riguarda la carica vitale di un estratto e come essa può essere misurata attraverso i frattali. L’idea è quella di poter ottenere finalmente un sistema di misura che possa permetterci in futuro di avere risultati molto precisi su un prodotto specifico e su come è stato processato.  Per quanto riguarda l’attività di business stiamo immaginando di abbracciare, in un futuro non troppo lontano, il settore della produzione di macchinari industriali e della trasformazione di fibra di canapa per la realizzazione di tessuti, bioplastiche e combustibili.

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