La Robur sfida la squadra più forte del campionato in piena emergenza in attacco, con Paloschi che partirà solo dalla panchina

Siena torna a respirare aria di big match. Era da diversi anni che la Robur non affrontava una delle squadre più attrezzate del campionato in un momento di forma simile. Invece oggi al Franchi alle 20.30 i bianconeri giocheranno contro il quotatissimo Cesena forti di un avvio di stagione a dir poco straordinario. Inoltre, se la Robur dovesse conquistare i tre punti, volerebbe da sola in testa al girone B, complice anche la sconfitta del Gubbio con il Rimini. Purtroppo però gli uomini di mister Pagliuca arrivano a questo appuntamento in grande emergenza in attacco, visto che Arras e De Paoli sono infortunati (e me avranno per più di un mese) e Paloschi non è al meglio.

Il tecnico bianconero dovrà quindi inventarsi una soluzione e, pur avendo una rosa molto ampia, non sarà semplice. L’unica certezza è il reparto difensivo. Davanti a Lanni, spazio al collaudato quartetto formato da Raimo, Silvestri, Crescenzi e Favalli. A centrocampo dovrebbero esserci Collodel, Leone e Castorani, con Buglio che invece sarà utilizzato più avanti a supporto di Disanto e Belloni. L’idea è quindi di mettere in campo un attacco molto mobile. Frediani, l’unico elemento offensivo rimasto, potrebbe essere usato come arma a gara in corso, mentre Paloschi sarà in panchina, ma non dovrebbe avere molta autonomia.

Nonostante i favori del pronostico, il Cesena non è partito benissimo, come testimonia il decimo posto in classifica. La rosa dei romagnoli però fa paura, essendo composta da elementi di grande livello per la categoria come De Rose, Udoh, Ferrante e Corazza. In panchina poi c’è mister Domenico Toscano, uno che ha centrato la promozione in B per ben quattro volte in carriera.

La Robur sarà chiamata quindi ad una nuova impresa dopo la vittoria contro la Reggiana alla seconda giornata. La situazione in infermeria rischia di condizionare molto la partita dei bianconeri, però la squadra di Pagliuca fino ad ora ha dimostrato di poter affrontare chiunque e di saper superare le difficoltà, anche se sarà decisiva la spinta del dodicesimo uomo sugli spalti del Franchi.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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