Un’area di attrazione turistica per la quale una mirata attività di linea potrebbe lenire il deficit infrastrutturale

L’aviazione generale – voli privati e aerotaxi – si è confermata, anche nel corso del 2020, come il “motore” prevalente tra le attività svolte nello scalo (la quasi totalità del movimenti e la prevalenza dei ricavi sono infatti riconducibili a tale settore)”. Così una nota di Tommaso Francalanci, presidente di Seam.

“Ciò premesso – scrive – , è legittimo chiedersi se il ruolo svolto dall’aeroporto di Grosseto sia adeguato alle necessità manifestate dagli operatori turistici locale e se il contributo offerto all’incoming sia all’altezza delle aspettative e delle attese del territorio. Per indagare tali interrogativi, nonché le potenzialità e le direttrici di sviluppo dello scalo civile di Grosseto, la SEAM ha commissionato a Fraport SA – una tra le principali società specializzate sul traffico aereo – un approfondimento sull’area di riferimento potenziale dell’aeroporto (la cosiddetta catching area) oltre a una verifica sul possibile insediamento e sulla sostenibilità di un’attività di linea (anche solo a carattere stagionale e limitata ad alcune rotazioni settimanali)”.

“A conclusione del proprio lavoro- scrive ancora – Fraport SA ha individuato una serie di possibili destinazioni, scarsamente “servite” da altri aeroporti e perciò ritenute potenzialmente “appetibili”. Lo stesso report, ha però evidenziato la necessità di mobilitare risorse consistenti: per “sostenere” le Compagnie aeree coinvolte, per arricchire l’offerta dei servizi aeroportuali (autonoleggio, bar, negozi,  servizi tecnici, assistenza ai  passeggeri ecc.) e per adeguare la struttura allo standing richiesto a uno scalo internazionale”.

“Successivamente, il CdA della SEAM – continua – , ha commissionato un approfondimento al Prof. Rosati (Consorzio PIN, struttura promossa dall’Università di Firenze con sede a Prato), sono stati coinvolti tour operator locali ed è stata acquisita la disponibilità di questi a “costruire” pacchetti turistici da proporre sui mercati internazionali. Lo Consorzio PIN ha anche preso in esame, valorizzandoli, i rapporti con le strutture ricettive, con gli Ambiti Turistici di riferimento nonché i protocolli d’intesa sottoscritti tra questi ultimi e SEAM. La provincia di Grosseto, insieme a quelle di Siena e Livorno, è un’area di attrazione turistica in cui SEAM, con una mirata attività di linea, potrebbe lenire il deficit infrastrutturale alimentato da una viabilità inadeguata e da collegamenti ferroviari fatiscenti offrendo un’alternativa e un sostegno concreti”.

“I suddetti temi – dice Francalanci – , dopo gli incontri avuti con gli assessori regionali ai trasporti e allo sviluppo economico Baccelli e Marras, saranno posti anche all’attenzione del presidente Giani (la richiesta di incontro è stata già inoltrata). L’orizzonte della SEAM guarda al 2022. I primi posti nell’agenda degli amministratori regionali, oggi, sono verosimilmente occupati dal completamente delle vaccinazioni e dalla crisi del sistema produttivo”.

“Guardando al prossimo anno – conclude – , archiviata (auspicabilmente) l’emergenza attuale e a fronte delle opportunità che la ripresa economica e il rilancio del trasporto aereo potrebbero offrire, la SEAM dovrà ridefinire la propria mission: mantenendo la  prevalenza dell’aviazione generale (e quindi confermandosi aeroporto per “ricchi”) o aprendosi alla sfida dei voli di linea. Ora per allora, dovrà essere  sviluppato un confronto con gli  stakeholders in generale e con la Regione Toscana in particolare per condividere le strategie da adottare e approntare le risorse necessarie al loro sostegno”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui