ACN SIENA VS OSTIA MARE

Anche l’allenatore del Trestina ha ammesso che il rigore finale non andava fischiato

Tanta rabbia e frustrazione per il Siena dopo il 2-2 con il Trestina, arrivato in seguito ad un rigore molto dubbio fischiato all’ultimo minuto.

In conferenza stampa Gilardino, solitamente cauto nel parlare di arbitraggio, stavolta non usa mezzi termini: “Non è da me cercare alibi sugli arbitri, però sono molto preoccupato perché è già il secondo episodio in poche partite in casa – spiega l’allenatore bianconero – non so se c’è poco rispetto per il Siena da parte degli arbitri, so che dovrebbero essere aiutati, sia con il Grassina che oggi abbiamo visti segnali preoccupanti, sono stati due episodi determinati che macchiano la prestazione dei ragazzi”.

In ogni caso secondo il mister si è tratta di un’ottima prova della squadra, con qualche piccola pecca: “Faccio i complimenti ai ragazzi per la gara – afferma Gilardino – ma dobbiamo lavorare sui particolari, dobbiamo essere più cinici, negli ultimi 20-25 metri. Va dato comunque grande merito ai ragazzi per la prestazione che hanno fatto, per il loro atteggiamento, non ricordo molti tiri in porta del Trestina“.

Gilardino è tornato anche a parlare della conferenza stampa di ieri, in cui aveva dato l’impressione di voler chiedere dei rinforzi alla società: “Quello di ieri era un messaggio, non voleva essere un attacco, non voleva colpevolizzare nessuno – spiega Gilardino – i giovani possono sbagliare e quindi ci vuole più tempo, questo era il mio pensiero. Non ho fatto nessuna richiesta alla società, alleno chi ho. Devo ringraziarli questi ragazzi, per la loro voglia di lavorare”.

I migliori in campo sono stati sicuramente Gibilterra e Martina, con quest’ultimo schierato a sorpresa nel tridente: “Può ricoprire quel ruolo vista la sua vivacità, la sua gamba, con Ruggeri insieme a lui mi danno più copertura. Anche Gibilterra ha fatto molto bene, ha ampi margini di miglioramento”

Oggi si è rivisto dopo tanto tempo Sartor, mentre Mahmudov è rimasto in panchina: “Sartor nell’ultimo periodo è cresciuto, chiedo sempre tanto agli attaccanti, oggi era giusto dargli una chance. Per quanto riguarda Mahmudov – continua Gilardino- oggi avevo bisogno di gente di gamba, Denis sarà importante per noi in momenti in cui dovremo giocare in ampiezza e tra le linee, troverà spazio anche lui sicuramente”.

E’ apparso molto soddisfatto della sua prestazione Martina, in un ruolo per lui inedito: “Sono contento del gol fatto, è da un anno che aspetto questi bei momenti. Non avevo mai fatto l’esterno alto, spero di rifarlo. E’ stata una partita da parte di tutti, ma nel calcio conta il risultato”.

Molto amareggiato invece Carminati: “Alla fine ho perso un po’ la testa, può capitare dopo un rigore all’ultimo minuto, fa male, dobbiamo riprenderci. Non so che è successo nell’occasione del secondo rigore, le decisioni arbitrali non spettano a noi. Oggi siamo stati bravi compatti, subire due gol su due calcio di rigore fa male. Ma siamo pronti per affrontare i prossimi impegni, siamo un bel gruppo e riusciremo a fare una bella prestazione”.

Colpisce l’onestà di Marco Bonura, allenatore del Trestina, in merito all’occasione che ha portato al rigore finale: “Ero lontano, mi è sembrato un normale contrasto di gioco, ad un minuto dalla fine devono essere più netti i rigori. Il Siena ha avuto il merito di andare in vantaggio – continua l’allenatore umbro – ma dopo il pareggio ha accusato qualche difficoltà, il 2-1 invece è stato un po’ un regalo nostro. Il rosso non c’era, Mignani non aveva la palla tra i piedi, quindi bastava il giallo. In ogni caso per noi è come una vittoria”.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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