Luca Moda, vicesindaco e assessore alla Cultura: “La finalità è quella di coinvolgere l’opinione pubblica nella riflessione e nella denuncia contro la violenza di genere e la violenza a 360 gradi”

La cultura per capire di più quello che significa violenza, e combatterla. Violenza sulle donne. E violenza sul pianeta. Radicondoli dedica tre giorni di eventi, il 6,7 e 8 maggio, a questo tema di grande attualità con due momenti: “Lo strappo”, un progetto di installazione fotografica, e lo spettacolo “Quindi… Lo Sapevi?”.

I due appuntamenti sono organizzati dal Comune di Radicondoli nell’ambito delle iniziative a tema del Centro Pari Opportunità con la collaborazione dei Comuni valdelsani, il Centro Pari Opportunità, la Fondazione Elsa e la Pubblica Assistenza di Radicondoli attraverso la sua squadra di Calcio a Cinque femminile “RadiAttive”.

“E’ davvero una bella collaborazione, tante associazioni con un unico obiettivo: dire no alla violenza –  fa notare Luca Moda, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Radicondoli – La finalità è quella di coinvolgere l’opinione pubblica nella riflessione e nella denuncia contro la violenza di genere e la violenza a 360 gradi. Temi che riguardano tutti noi”.

Il programma

Si inizia venerdì 6 maggio con l’inaugurazione del progetto di installazione fotografica “Lo strappo”. L’installazione della mostra rimarrà in via Tiberio Gazzei fino all’8 maggio e sarà presentata da Costanza Mascilli Migliorini, ideatrice e regista, e dalla fotografa Erika Rubino. “Lo Strappo” è un percorso visivo, tattile, uditivo, un viaggio emotivo, una esperienza ‘dentro’ la violenza. Narra le fasi ed i processi interiori ed esteriori dell’impatto che la violenza ha su una persona. In questo caso si tratta di una bambina di nove anni che si trova, a causa di una situazione familiare degradata e non tutelante, in un contesto di violenza che la porta in una cantina, con un uomo. Qui inizia il vero e proprio ritratto fotografico di ciò che avviene. “Un percorso individuale e emotivo che scava nel profondo dell’anima di ognuno di noi”, dicono gli organizzatori”. L’obiettivo è quello di sensibilizzare ed avvicinare lo spettatore al vissuto emotivo. Le immagini crude, sgraziate, quasi documentaristiche, hanno come fine ultimo il racconto senza fronzoli di una violenza. Alle foto saranno affiancate alcune frasi evocative estratte dalla poesia Lo Strappo.

L’installazione fotografica “Lo Strappo” sarà presentata da Costanza Mascilli Migliorini e dalla fotografa Erika Rubino il 7 maggio alle ore 20 presso il Teatro dei Risorti a Radicondoli. A seguire, alle 21, sempre al Teatro dei Risorti, “Quindi… Lo Sapevi?”,una storia fittizia basata su dati e fatti reali, uno spettacolo di teatro fisico multimediale scritto e diretto dal regista Bartolomeo Bartolini, set e oggetti di scena, APS Echoes. che tratta sempre il tema della violenza, ma con una prospettiva più ampia e purtroppo altrettanto urgente: la violenza al nostro pianeta. Lo spettacolo racconta la storia di  William, scienziato presso ExxonMobil (Esso in Europa), che nel 1982 fa una scoperta che avrebbe cambiato il corso dell’umanità. Accecato da una vita di menzogne e oppresso da un sistema spudorato e inumano, si dimentica la cosa più importante di tutte.

Gli autori

Lo Strappo ha esordito a novembre 2021 presso la Biblioteca di Villa Bandini a Firenze, dove ha trovato riscontro, empatia, sensibilità, da parte delle istituzioni e soprattutto da parte del pubblico.  La fotografa Erika Rubino è nata a Poggibonsi e fa foto da sempre. La fotografia da strada e di viaggio è quella che predilige. All’attivo vanta altri progetti fotografici a carattere sociale: “We Pride: Storie di attivismo tra ieri e oggi” insieme al movimento Pan Sessuale di Siena, “Futyoure” progetto per il Toscana Pride di Siena 2020, inserito in un progetto video sulla libertà di espressione di sé, e poi “Palco da calcio 2021”, fotografa ufficiale per la rassegna teatrale curata da APS Echoes, “Uno strano weekend al mare” film per il quale ha realizzato le foto di scena, “Kof konzert opera florence”.

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